di Daniela Roveda
Entrano oggi in vigore le nuove draconiane direttive di privacy di Google tra l'allarme dei consumatori, la preoccupazione delle autorità Usa e la minaccia di un'inchiesta europea sulla loro legalità. Per gli utenti all'apparenza tutto sembrerà uguale a prima, ma cambierà quello che non possono vedere, e cioè il modo in cui Google raccoglie e gestisce le informazioni personali su ciascun abbonato, preferenze, stato di famiglia, stato di salute, acquisti, livello di reddito, luoghi di vacanza, tutti i siti Internet che visita e via dicendo.
Google già oggi raccoglie tutte queste preziose informazioni, per rivenderle alle società che comprano spazi pubblicitari sui suoi siti. Da oggi tuttavia Google unirà in un unico database i dati raccolti su una sessantina di siti e servizi tra cui il motore di ricerca, il sito di video YouTube, il servizio di mail Gmail, il social network Google+, il servizio di blog Blogger, il calendario e la tv online GoogleTV. Questa varietà di dati servirà a dipingere un profilo più dettagliato e preciso di ciascun utente, e verrà utilizzata per prendere di mira ciascun consumatore con messaggi pubblicitari ancor più specifici e rilevanti.
Ciò che sta allarmando il pubblico Usa è in particolare l'obbligo per tutti gli utenti Google di accettare queste nuove regole sulla privacy, pena l'espulsione dai suoi siti (il motore di ricerca di Google è il più usato al mondo con una quota di mercato dell'84%). L'allarme è suonato anche in Europa, in particolare in Francia dove la Commission nationale de l'informatique et des libertes ha informato Google l'altro ieri di voler avviare un'inchesta a livello europeo sulla legalità delle nuove regole di privacy.
Google nel frattempo sta cercando di convincere i suoi utenti dei benefici di queste nuove regole. I maggiori dettagli sulle preferenze dei consumatori consentiranno per esempio di filtrare automaticamente i risultati delle ricerche online ed eliminare quelle irrilevanti, oppure di avvertire l'utente che arriverà in ritardo a un appuntamento utilizzando le informazioni sul calendario, la posizione geografica del suo telefonino e le condizioni del traffico.
Questa atmosfera da Grande Fratello preoccupa molti cittadini Usa, che ieri si sono scambiati suggerimenti su come meglio difendersi dall'invasione di privacy di Google. Tra i più frequenti quello di non fare il login su Gmail o Google+ per non dare a Google la propria posizione geografica; cancellare periodicamente dalla memoria i siti visitati con il browser Chrome e tutte le ricerche su Google e YouTube, scegliere la preferenza "off the record" su Gmail Chat. Chi è curioso di sapere quali informazioni demografiche Google ha di lui, può visitare www.google.com/settings/ads/onweb/.