Gli investitori tornano in campo e le borse mettono a segno forti guadagni. A spingere i listini sono state le ultime notizie sulle elezioni presidenziali provenienti dagli Stati Uniti: il numero uno dell’Fbi, James Comey, ha confermato che non sono state trovate nuove prove contro Hillary Clinton e che la candidata democratica non sarà incriminata per il cosiddetto Emailgate.
Gli operatori scommettono quindi sulla sua vittoria contro Donald Trump.
Intanto, a sorpresa, Sabine Lautenschlaeger, uno dei membri più intransigenti della Bce, si è schierata in difesa del presidente Mario Draghi contro le critiche rivolte dal fronte tedesco sui tassi di interesse. Lautenschlaeger ha definito gli attacchi di Berlino unilaterali, parziali e miopi, perché danno una rappresentazione parziale della realtà e non guardano al quadro completo dell’Eurozona.
In Europa, Piazza Affari si è posizionata in vetta: il Ftse Mib è terminato in progresso del 2,56% a 16.736 punti. Nel resto del continente bene Francoforte (+1,93%), Parigi (+1,91%), Londra (+1,70%) e Madrid (+1,45%). A New York gli indici viaggiavano in territorio positivo, con il Dow Jones a +1,88% e il Nasdaq +2,27%. Lo spread fra Btp decennali e Bund tedeschi è sceso a 156.
A Milano in luce le banche, trainate da B. Mps (+22,18%): Intesa Sanpaolo è salita del 5,88%, Unicredit del 4,90%, Mediobanca del 4,32%, Ubi B. del 4,07%, B.P. E.Romagna del 3,48%, B.P. Milano dello 0,25%. Invariato B. Popolare.
Fra gli industriali, su di giri Brembo (+4,73% a 55,35 euro), che ha festeggiato i conti: a detta di un analista il debito è stato migliore delle previsioni. Tenaris ha guadagnato l’1,17% a 13,02 euro: Goldman Sachs ha alzato il prezzo obiettivo da 13,1 a 13,3 euro confermando la raccomandazione neutral. Sotto la parità Telecom Italia (-0,27% a 0,748 euro). Nel resto del listino debole Saras (-0,76% a 1,565 euro). Nei cambi, l’euro ha chiuso in calo a 1,1039 dollari e 115,51 yen. Gli ultimi sviluppi legati alle elezioni americane hanno messo le ali al biglietto verde, che è avanzato a 104,61 yen. Giù anche la sterlina a 1,2406 dollari.
Per le materie prime, quotazioni petrolifere poco sopra la parità: a Londra il Brent era scambiato a 45,62 dollari e a New York il Wti viaggiava a 44,37 dollari (+30 centesimi). Forti realizzi sull’oro, in ribasso di 22 dollari a 1.279 dollari.
Massimo Galli