Generali presenterà il nuovo piano industriale il 27 maggio 2015. «Gli obiettivi di quello attuale sono stati conseguiti», ha detto ieri il group ceo Mario Greco nel corso dell’investor day a Londra, «e per fine anno tutto il piano potrà essere dichiarato raggiunto e accantonato». «Lavoreremo nei prossimi sei mesi. Quella che viviamo è una situazione unica: 22 mesi fa presentammo target definiti visionari e troppo ambiziosi, e mi si chiedeva come li avrei raggiunti. Ora che li abbiamo realizzati abbiamo bisogno di tempo per lavorare con la stessa qualità sui nuovi obiettivi e non posso al momento individuare le priorità».
Del nuovo business plan il numero uno del Leone ha dunque sottolineato solo che «non prevede acquisizioni»: «Lavoriamo per uno sviluppo organico della compagnia basato sulle nostre risorse». E che al centro ci sarà la piattaforma di prodotti e servizi «molto innovativa». Greco ha poi confermato che Generali «ha una posizione di capitale molto solida» e quindi «il payout potrebbe arrivare ovunque», con l’unico limite di «pagare i dividendi con la cassa che viene generata», pari attualmente a 1-1,5 miliardi l’anno. «Avevamo detto che per raggiungere i target finanziari ci saremmo limitati nei dividendi entro il limite del 40% e l’abbiamo fatto. Questa politica non è più vincolante. A febbraio-marzo vedremo l’utile netto e le proposte del consiglio sulla remunerazione agli azionisti».
Sempre nel corso dell’investor day Greco ha poi confermato che il Leone è uscito dal capitale di Intesa Sanpaolo e sulle nuove regole relative alla possibilità di introdurre il voto maggiorato per i soci «fedeli» ha detto che «non è qualcosa in discussione oggi o prima dell’assemblea degli azionisti». Ha inoltre ribadito che Trieste non intende ridurre la partecipazione in Banca Generali, pari al 51%. «Se la domanda è se abbiamo pianificato di ridurre ancora la nostra quota, la risposta è no. Se invece è se potremmo farlo la risposta è sì. Ma non pensiamo di farlo, abbiamo un forte legame con la banca. È un business molto redditizio e ben gestito».
Infine sull’integrazione delle attività italiane il responsabile per il nostro Paese, Philippe Donnet, ha detto che il processo è più avanti rispetto alle linee guida iniziali. «La roadmap è ambiziosa: completare l’integrazione al 95% entro fine 2015 e al 100% entro metà 2016».
