A questo punto «Generali è una compagnia diversa, ben capitalizzata e profittevole», capace di «competere pienamente sui mercati». Greco conferma quindi che il gruppo distribuirà dividendi più ricchi. «Non siamo più vincolati alla politica di un payout pari al 40%», indicata nel piano. «È troppo presto per aggiornarla, ma presto avvieremo una politica migliorativa, che premierà di più gli azionisti».
Greco ha quindi sottolineato che ora si sono concluse le «vendite forzate», e che «non è in programma nulla» su Banca Generali: «Dà eccellenti risultati e non abbiamo in progetto né di venderla né di ridurre ulteriormente la partecipazione al di sotto del 52% ». Non sono, per il momento, nemmeno sul tavolo acquisizioni rilevanti. Nella strategia di rafforzamento sui mercati emergenti, è in fase avanzata un’operazione in Malesia. Il consiglio ha dato l’ok a procedere all’acquisizione del 49% di una compagnia (Mpid) del paese asiatico con una call per portare la partecipazione al 70%, cioè al massimo consentito. «A transazione completata saremo fra i primi 10 di quel mercato».
Il rafforzamento su Europa dell’Est e Asia, a partire dalla Cina, è nei programmi con «risorse e investimenti». Generali resta comunque «al 90% una compagnia europea. Il nostro continente è una delle regioni più ricche del mondo. Possiamo continuare a crescere e per fare profitti stiamo imparando a lavorare in una situazione deflattiva, con tassi bassi. Ci vuole innovazione di prodotto».