La Cina torna sui mercati dopo 13 anni e collocando 2 miliardi di dollari (1,7 mld euro) di bond in due tranche, con rendimenti leggermente superiori a quelli dei Treasury americani: un segnale di fiducia, da parte degli investitori, sullo stato di salute dell’economia di Pechino. La tranche quinquennale è stata emessa con un rendimento del 2,196%, solo 0,15 punti base sopra il titolo Usa a pari scadenza. La tranche decennale è stata invece collocata al 2,687%, cioè 0,25 punti sopra il Treasury.
L’asta, effettuata subito dopo la fine del diciannovesimo Congresso del Partito comunista, è stata quindi un successo per il paese asiatico, che ha lanciato un segnale di forza sui mercati globali, nonostante i recenti downgrade da parte delle principali agenzie di rating. La domanda è stata molto forte, con richieste che solo in Asia hanno superato i 20 miliardi di dollari. L’appetito degli investitori era elevato: non solo perché la Cina non tornava sui mercati da parecchio tempo, ma anche perché l’ammontare in asta era piccolo rispetto agli standard Usa o di altri emettenti sovrani.