Navi da difesa e attività subacquee spingono ricavi e margini nei primi nove mesi dell’esercizio per Fincantieri, che conferma, così, la guidance per il 2025. Eppure sul titolo, dopo una corsa del 174% da inizio anno, sono scattate ieri le prese di beneficio con una flessione del 6,5 per cento.
I numeri sui 9 mesi
I conti fotografano che il colosso della cantieristica ha realizzato ricavi per 6,725 miliardi di euro al 30 settembre scorso (+20,5%), con un margine operativo lordo di 461 milioni (+40,4%), che porta l’incidenza sui ricavi al 6,9 per cento. I nuovi ordini dei primi nove mesi dell’anno ammontano a 16 miliardi di euro (+88% rispetto a un anno fa), più del valore record registrato in tutto il 2024, con un book-to-bill pari a 2,4x. Anche il backlog (l’elenco degli ordini) – a quota 41 miliardi – è in aumento del 32% rispetto a fine 2024, con un carico di lavoro pari a 61 miliardi(oltre agli ordini comprende anche opzioni contrattuali, lettere di intenti e commesse in negoziazione). In pratica, pari a circa 7,5 volte i ricavi del 2024. Tanto che la società precisa che 19 navi sono state consegnate da nove stabilimenti e 100 restano in portafoglio con consegne previste fino al 2036. La posizione finanziaria netta a settembre è negativa per 1,648 miliardi, in linea con quella di giugno 2024 ma migliore rispetto agli 1,668 miliardi di fine 2024.
Guardando ai segmenti di business, è interessante notare come il settore dello shipbuilding ha trainato ancora una volta i ricavi (+22,7% per un valore di 4,88 miliardi), soprattutto in virtù della spinta derivante dalle navi per la difesa (+39%, in pratica 8 quelle consegnate nei primi nove mesi dell’anno rispetto alle 6 dello stesso periodo 2024). A livello di ordini, dunque, lo shipbuilding ha più che raddoppiato arrivando a 14,55 miliardi. Offshore e navi speciali hanno invece messo a segno ricavi per 1,04 miliardi (+12,6%) e raccolto ordini per 964 milioni (-15,7%): le unità consegnate sono state 11 (6 un anno fa). Infine, le attività subacquee, che hanno realizzato ricavi per 386 milioni (+84,8%) con una marginalità a doppia cifra (17,3%) sul quale la società scommette.
Fincantieri conferma i target per il 2025 comunicati in occasione dei risultati del primo semestre, con ricavi a circa 9 miliardi, ebitda margin oltre il 7%, rapporto di indebitamento tra 2,7-3 e utile netto.
Le prospettive
Il nuovo piano industriale 2026-2030 – comunica la società nella nota sui conti – verrà approvato entro fine anno. Un capital markets day si terrà nel primo trimestre 2026.
«Continuiamo a perseguire una crescita robusta su ricavi, margini e portafoglio ordini con tre effetti positivi concorrenti: il consolidamento della performance economico finanziaria degli ultimi tre anni; il posizionamento virtuoso dell’azienda nel ciclo industriale positivo che caratterizza il futuro settore; la creazione di valore condiviso e sostenibile per tutti gli stakeholder sociali e finanziari – ha affermato Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri -. Con oltre 60 miliardi di carico di lavoro per i prossimi dieci anni – che costituisce il nuovo record di sempre – aumenta infatti l’apporto di Fincantieri all’economia nazionale, grazie ad acquisti di beni e servizi in Italia per circa l’80 per cento». In merito alle previsioni sul rapporto tra posizione finanziaria netta ed ebitda a fine 2025, ha sottolineato Giuseppe Dado, cfo di Fincantieri,«siamo molto fiduciosi di rimanere a fine anno a 2,6-2,7, nella parte bassa della nostra guidance».