Dando uno sguardo Oltreoceano, invece, emerge che sono ben nove i colossi che hanno una liquidità superiore alla soglia dei 30 miliardi di dollari, mentre il più grande gruppo in termini di ‘cash’ nell’area Emea è appunto la tedesca Volkswagen. Questo divario, sottolinea l’agenzia di rating, mette in evidenza la forza e le dimensioni più limitate dell’industria tecnologica del Vecchio Continente.
In Russia invece la situazione è diversa. La liquidità dei grandi gruppi è diminuita nel corso del 2014 soprattutto per effetto del calo del prezzo del petrolio che ha determinato l’uscita di Gazprom dalla top-five. Infine, la Germania risulta il Paese che ha registrato la maggior riduzione di cassa nel corso dell’anno per effetto soprattutto dell’utilizzo da parte dei tre colossi automobilistici Bmw, Daimler e Vw.
L’aumento della liquidità nel 2014 è stato in parte guidato dal calo dell’euro nei confronti del dollaro e di alcune altre valute dal momento che parte delle disponibilità liquide aziendali sono detenute in valuta estera.
Per l’anno in corso lo studio di Moody’s stima per le aziende dell’area Emea il mantenimento della cassa su livelli storicamente elevati, principalmente come rifinanziamento debito a breve mantenendo quelle misure adottate negli ultimi anni che hanno consentito di rafforzare la liquidità, pur godendo di un miglioramento degli utili. Tali riserve saranno utilizzate, secondo Moody’s, per acquisizioni tattiche nel momento in cui dovessero presentarsi occasioni interessanti, continuando ad approfittare dei bassi costi di finanziamento.