Conto alla rovescia finito. Adesso si fa sul serio. E si affrontano i problemi reali. Che dal primo gennaio di quest’anno l’entrata in vigore della fatturazione elettronica avrebbe presentato delle complessità, era dato per scontato. Non a caso a fine anno, in extremis, è arrivato il provvedimento che congela le sanzioni per le mancate o errate fatturazioni nel primo semestre di quest’anno. «Il punto è che ci troviamo di fronte ai problemi che avevamo previsto— spiega Luigi Pessina, vice presidente del Colap e presidente dei consulenti tributari — Il primo ostacolo è l’ingorgo: inevitabilmente il sistema fa fatica a reggere il flusso di milioni di fatture che stanno arrivando. L’altro grave problema è quello rappresentato dai file xml utilizzati dal Sistema di interscambio. Succede questo: se un artigiano acquista del legname, il fornitore gli consegnerà una fattura cartacea che non ha valore fiscale e poi effettuerà quella elettronica. I normali file, convertiti in xml, diventano qualcosa di quasi indecifrabile per un non esperto ai lavori. Giusto per capirsi: una semplice fattura di acquisto di legname si traduce in circa 14 pagine di cifre e simboli. Per un imprenditore, un artigiano o una semplice partita Iva è come decodificare la Stele di Rosetta».
Restano poi le incognite sul digital device e sulla difficoltà che si avranno in alcune aree montane o insulari poco coperte dalle rete digitale. «La prima resa dei conti — ricorda Pessina — l’avremo a fine mese, quando andremo a verificare se alle fatture cartacee, senza valore fiscale, rilasciate a gennaio, corrisponderanno altrettante fatture elettroniche. A quel punto capiremo di più a che punto è la transizione verso la rivoluzione digitale».
Isidoro Trovato