09.07.2020

Ecobonus e sgravi sulle auto Aiuti a fondo perduto

  • Il Corriere della Sera

Passa la fiducia sul decreto Rilancio

Il nodo dei 148 provvedimenti attuativi

Una corsa contro il tempo. Che costringe il governo a chiedere la fiducia (e ad ottenere l’approvazione) e far avvicinare il decreto Rilancio alla fine del suo iter parlamentare fino a diventare finalmente legge. Ieri la Camera, con il voto di fiducia, ha approvato con 318 sì (231 no e 2 astenuti) il decreto da mesi in gestazione, partito in aprile per sostenere l’economia italiana nel difficilissimo post coronavirus. Il provvedimento scadrà il 18 luglio, quindi dopo l’ok dei deputati, la prossima settimana i senatori dovranno limitarsi a convertirlo in legge senza poter apporre modifiche. Le misure approvate ieri sono, quindi, ormai quelle definitive.

La maxi manovra da oltre 55 miliardi contiene numerose misure dedicate al lavoro, alle famiglie, alle imprese. Un omnibus che va dal rafforzamento bonus per bici e auto (quest’ultimo inserito durante l’ultimo esame in commissione Bilancio) al rinnovo degli ammortizzatori sociali, dallo stop ai pagamenti dell’Irap ai bonus babysitter anche per i centri estivi e quelli per colf e badanti, dalla sanatoria per i migranti, all’allungo della cassa integrazione. E poi il Superecobonus al 110% per le ristrutturazioni anche per le seconde case e i bonus 600 euro per professionisti e autonomi, il credito d’imposta sugli affitti commerciali e i contributi a fondo perduto per le aziende fino a 5 milioni di euro di fatturato annuo, il reddito di emergenza e lo smartworking prorogato per i dipendenti pubblici fino al 31 dicembre 2020, fino ai 3 miliardi di euro per rifinanziare Alitalia e i 300 milioni di euro per le scuole paritarie. Tra le novità, inserita con un emendamento di Forza Italia e approvata in maniera bipartisan anche la proroga al 2033 delle concessioni balneari, misura che in realtà era prevista già nella legge di Bilancio 2018 ma che molti enti locali non avevano applicato con il rischio che numerosi imprenditori balneari si sarebbero ritrovati a fine anno senza concessione. La misura blocca però ancora una volta la messa all’asta delle spiagge come invece prevede l’Europa, con canoni, in molti casi, davvero molto bassi e introiti per le casse dello Stato di appena 105 milioni di euro all’anno.

Nonostante il voto di fiducia, per il decreto Rilancio il tempo stringe lo stesso. L’ampiezza della manovra di luglio richiede infatti tutta una serie di provvedimenti attuativi che rischiano di rallentarla e di arrivare in ritardo con aiuti e incentivi. Lo spiega il deputato Bruno Tabacci, gruppo Cd-Ri-+Eu: «Messi in fila fanno una certa impressione: serviranno 9 dpcm su proposta dei ministeri interessati; 41 decreti ministeriali da emanare di concerto con il Mef; 15 decreti del Mef di concerto con altri ministeri o con la Conferenza Stato-Regioni; 18 decreti del Mef senza concerto». In tutto, 148 decreti: «Ci sarà da correre — dice Tabacci — mi auguro che saremo in grado di reggere questo ritmo».