29.05.2015

Ecco la classifica delle dichiarazioni: salgono i farmacisti, scendono i notai

  • Il Corriere della Sera
 La salute non conosce la crisi dell’economia. Ed i farmacisti e i dentisti, con i redditi e la ricchezza che calano, fanno segnare invece il più alto incremento dei guadagni medi tra i lavoratori autonomi e le piccole imprese. Secondo gli ultimi dati del ministero dell’Economia sugli studi di settore, il reddito medio degli oltre 15 mila farmacisti italiani è salito da 90 a 97 mila euro tra il 2011 ed il 2012. Un vero e proprio boom, che tuttavia non eguaglia quello registrato dai ricavi degli studi odontoiatrici, letteralmente esplosi, da 38.800 a 50.400 euro. Dall’altro verso, i dati registrano un «crollo» del reddito dei notai, che passa da 233 a 212 mila euro. 
Nel complesso il reddito totale dichiarato dai 3,6 milioni di contribuenti, attraverso gli studi di settore 2013 (riferiti ai redditi dell’anno prima), è stato di 98 miliardi di euro, in calo dell’1,8% sull’anno prima, in linea quindi con la flessione del Pil (-1,7%) . L’importo medio dichiarato è stato pari a 25.400 euro per le persone fisiche (27 mila quello medio assoluto), contro i 25.700 del 2012 (-1,2%). Quello più elevato si registra nel settore delle attività professionali (42.100 euro, -2,9%), seguito dal manifatturiero (29 mila, +6,8%), dai servizi (23.500 euro, -2,7%) e, in fondo alla classifica, dal commercio.
In quest’ultimo settore il reddito medio è di appena 17.500 euro, in leggero aumento(2%) sul 2012, ma in alcune attività, da quel che risulta almeno dalle dichiarazioni dei redditi, è in molti casi molto più basso della media. E’ vero che non sono molti, appena 767, ma i commercianti al dettaglio di natanti e forniture di bordo per la marina dichiarano 3.200 euro l’anno. I sarti, che sono quasi 4 mila, dichiarano 8.300 euro, i corniciai 7.800, più o meno come gli istituti di bellezza (7.600 euro), e poco meno dei calzolai (8.600).
La gestione di impianti sportivi frutta solo fatica, perché i guadagni sono minimi, appena 100 euro di media l’anno, che è comunque qualcosa rispetto ai 400 euro medi annui di passivo dichiarati dai pescatori, i 900 di perdite dei centri termali e di benessere, o i 1.300 euro che ci hanno rimesso le discoteche.
Negozi di mobili e tabaccai dichiarano 7.700 euro l’anno, le tintorie e le lavanderie 8.100, ma i negozi di abbigliamento ancora meno (4.900 euro), ed i redditi medi, rispetto all’anno precedente, si riducono anche per macellerie e alimentari.
Nel settore delle costruzioni i redditi sono scesi dai 19.400 euro del 2012 ai 18.600 denunciati l’anno scorso, ma nell’edilizia si registrano anche quasi 10 mila dichiarazioni in meno (175 mila contro 184 mila). Nella fascia medio-alta c’è da segnalare un calo dei redditi per gli studi medici (da 64.900 a 63.900 euro di media), per quelli di architettura (da 23.500 a 22.500 euro), per le agenzie immobiliari (da 36.500 a 31.700 euro) e per gli avvocati (da 49.600 a 46.800 euro).