Gli effetti del Qe sono stati in parte anticipati dai mercati, ha detto il presidente della Bce, ma anche dopo l’annuncio del 22 gennaio scorso i rendimenti sono caduti di 25 punti base sui titoli tedeschi a 20 anni e di 35 su quelli italiani. La caduta si è ripetuta in Portogallo e in altri Paesi precedentemente in difficoltà, nonostante l’aggravarsi della crisi in Grecia, un segno, secondo Draghi, che il piano può servire a proteggere gli altri Paesi dell’eurozona dal contagio. Il presidente della Bce ha respinto anche le accuse che il Qe europeo sia stato avviato troppo tardi, elencando tutte le misure prese nell’ultimo anno, dal taglio dei tassi d’interesse agli interventi per favorire il credito. Anche il governatore della Banca centrale austriaca, Ewald Nowotny, che pure in consiglio si è schierato contro l’acquisto dei titoli di Stato ritenendo che non fosse il momento, ha affermato, allo stesso incontro di Francoforte, che il Qe avrà successo nel riportare i rendimenti, oggi negativi per molti titoli di Stato, soprattutto in Germania, ma anche in diversi altri Paesi, Austria compresa, sopra lo zero, con il rilancio della crescita e dell’inflazione.
Gli sviluppi dell’economia dell’eurozona, secondo Draghi, stanno andando nella giusta direzione. Il cosiddetto “indice delle sorprese”, che confronta i dati macroeconomici con il consenso delle stime di mercato, indica che le ultime notizie sono positive, ha detto il banchiere centrale. «La ripresa dovrebbe gradualmente ampliarsi e rafforzarsi», ha affermato. Il suo ripetuto riferimento alla debolezza dell’euro, insieme alla politica monetaria e al calo del petrolio, come fattore che ha contribuito alla revisione al rialzo delle previsioni di crescita della Bce, è stato uno degli elementi che hanno provocato ieri una nuova caduta della moneta europea sui mercati valutari. «Non è in corso alcuna guerra delle valute», ha detto tuttavia Nowotny, notando che le recenti fluttuazioni dei cambi non sono del tutto inusuali.
Sia Draghi sia Praet hanno insistito sul tema caro alla Bce che la politica monetaria deve essere accompagnata dalle riforme strutturali che creino un ambiente favorevole agli investimenti.