di Debora Alberici
Dopo la legge sull'affido condiviso più facile per i ragazzi ottenere l'assegno dal genitore obbligato. Infatti, il figlio maggiorenne può intervenire direttamente nella causa di divorzio o di separazione dei genitori per ottenere il mantenimento.
È questa la conclusione cui è giunta la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 4296 del 19 marzo 2012, ha respinto il ricorso di un padre che lamentava una decisione sbagliata da parte dei giudici territoriali di Venezia, che avevano ammesso nel giudizio di separazione dalla moglie l'intervento del figlio maggiorenne, ma non ancora indipendente sul fronte economico.
Il caso. La vicenda riguarda un figlio adottivo. I genitori si erano separati e la mamma, una dottoressa, aveva ottenuto l'addebito a carico del marito. In particolare il tribunale era stato condannato a versare alla ex un cospicuo contributo per il suo mantenimento. A un certo punto era intervenuto nella causa di separazione anche il ragazzo che chiedeva un contributo maggiore dal padre per le spese di sostentamento e in particolare per quelle universitarie. I giudici avevano ammesso l'intervento, condannando l'uomo al versamento dell'assegno. Contro questa decisione lui ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando il difetto di legittimazione del figlio in un giudizio, quello di separazione, al quale, ad avviso della difesa, il giovane era estraneo.
Ma la prima sezione civile della Cassazione ha bocciato questa linea e, aderendo alle conclusioni cui erano giunti i giudici di Venezia, ha ritenuto pienamente legittimo l'intervento in causa del figlio maggiorenne.