Brexit, cosa cambierà per l’Europa? Dallo scorso 29 marzo la domanda è stata ripetuta decine di volte, ma le risposte non soddisfano. C’è chi sostiene (ancora ieri al dibattito organizzato a Milano dall’Ispi e coordinato dal vicedirettore del Corriere, Daniele Manca) che dopo l’addio di Londra la disaffezione verso l’Ue aumenterà. È di quest’idea l’ex ministro Giulio Tremonti, da tempi non sospetti avverso all’Unione «traditrice» dello spirito dei trattati di Roma. Che l’Europa invece resti una bellissima idea che deve però fare passi avanti è quanto pensano ancora in molti, come Franco Bruni (Bocconi) e Maurizio Ferrera (Università di Milano). Quali passi? Ad esempio la condivisione non solo delle opportunità ma anche dei rischi. E un richiamo maggiore alla solidarietà.
Stefano Agnoli