Sono solo alcuni esempi. Perché c’è un profluvio di amministazioni che non ha rispettato il termine di 30 giorni entro il quale avrebbe dovuto fornire una risposta al creditore. Un’operazione di non trascurabile importanza visto che avere tra le mani la certificazione è il prerequisito per recarsi in una banca e chiedere di cedere il proprio credito usufruendo delle condizioni previste dal governo Renzi con il decreto 66, ovvero tasso di sconto molto basso (massimo l’1,9% per crediti fino a un controvalore di 50mila euro e l’1,6% per somme superiori) e garanzia dello Stato. Lo stesso decreto 66 nel definire il termine di 30 giorni precisava che in alternativa all’accettazione della richiesta, la Pa può opporre un «diniego, anche parziale» ma «puntualmente motivato». Che cosa succede invece in caso di silenzio assoluto da parte dell’ente debitore? Il vademecum predisposto dal ministero dell’Economia chiarisce che, in questo caso, il creditore dovrebbe ricevere un messaggio di posta elettronica relativo all’inerzia dell’amministrazione, a fronte del quale può presentare istanza a un commissario ad acta, direttamente dalla piattaforma elettronica del Tesoro (http://certificazionecrediti.mef.gov.it).
Debiti Pa, 16mila istanze senza risposta
Sono solo alcuni esempi. Perché c’è un profluvio di amministazioni che non ha rispettato il termine di 30 giorni entro il quale avrebbe dovuto fornire una risposta al creditore. Un’operazione di non trascurabile importanza visto che avere tra le mani la certificazione è il prerequisito per recarsi in una banca e chiedere di cedere il proprio credito usufruendo delle condizioni previste dal governo Renzi con il decreto 66, ovvero tasso di sconto molto basso (massimo l’1,9% per crediti fino a un controvalore di 50mila euro e l’1,6% per somme superiori) e garanzia dello Stato. Lo stesso decreto 66 nel definire il termine di 30 giorni precisava che in alternativa all’accettazione della richiesta, la Pa può opporre un «diniego, anche parziale» ma «puntualmente motivato». Che cosa succede invece in caso di silenzio assoluto da parte dell’ente debitore? Il vademecum predisposto dal ministero dell’Economia chiarisce che, in questo caso, il creditore dovrebbe ricevere un messaggio di posta elettronica relativo all’inerzia dell’amministrazione, a fronte del quale può presentare istanza a un commissario ad acta, direttamente dalla piattaforma elettronica del Tesoro (http://certificazionecrediti.mef.gov.it).