Oggetto delle modifiche è lo sviluppo del processo di revisione della geografia giudiziaria», certo, che però questa volta passerà per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio delle Corti d’appello e delle relative Procure generali. In questo contesto a fare da direttrice sarà la valorizzazione delle specializzazioni dei magistrati nella ripartizione delle comptenze.
Ma alla commissione Vietti è anche assegnato il compito di rivedere l’organizzazione degli uffici del pubblico ministero, di ripensare il sistema degli illeciti disciplinari e quello delle valutazioni di professionalità e degli avanzamenti in carriera dei magistrati, di riformare l’accesso in magistratura. Infine dovrà occuparsi della mobilità e dei trasferimenti di sede e funzioni delle toghe.
Inevitabile allora, ed è stata la decisione di ieri, la suddivisione in tre sottogruppi. Il primo dovrà occuparsi di geografia giudiziaria, organizzazione degli uffici di procura, di specializzazione; il secondo di accesso, mobilità e incarichi; il terzo di illeciti, incompatibilità e valutazioni di professionalità.
La commissione guidata da Scotti, invece, ha un compito più circoscritto, ma non meno delicato, visto che dovrà provvedere al nuovo assetto del Csm, con riferimento specifico al sistema elettorale, a quello disciplinare, con la distinzione più rigida tra giudicanti e giudicati, e alle competenze del Consiglio superiore stesso in relazione a quelle dei consigli giudiziari.
L’obiettivo dovrà però essere raggiunto tenendo conto anche delle proposte di autoriforma messe a punto dal Csm stesso, dopo che poche settimane fa il Consiglio ha licenziato il nuovo testo con la riforma dei criteri per il conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi.
Le squadre messe in campo dal ministero della Giustizia vedono, tra gli altri, nella commissione Vietti, l’ex presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa, l’ex capo del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria di via Arenula (che seguì tutta la prima attuazione della geografia giudiziaria) Luigi Birritteri, il responsabile dei processi di innovazione del tribunale di Milano Claudio Castelli; mentre della commissione Scotti fanno parte il presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Mirabelli e l’ex giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo Vladimiro Zagrebelsky.