Appena lanciata sul mercato, l’Opa del Credit Agricole ha acceso le fantasie del mercato, stimolando ipotesi su un possibile ritocco del prezzo da parte dei francesi: uno scenario confermato dal fatto che il valore del titolo è sopra quello dell’Opa ma escluso dal ceo italiano del Credit Agricole, Giampiero Maioli. Qualcuno, sul mercato, rilancia anche la possibilità di una contro-Opa da parte di qualche altro soggetto. Ma che cosa accadrebbe in caso di una contro-offerta sul Creval? E quale sarebbe l’impatto sul patrimonio delle banche italiane acquirenti? Equita Sim – che nell’operazione, va detto, è advisor della banca francese – in un report diffuso ieri mette in evidenza come, al netto di Intesa e UniCredit, tutti gli altri potenziali bidder registrerebbero un impatto negativo a doppia cifra sul Cet1, qualora varassero un’offerta come quella dell’Agricole, che è tutta cash. I 734 milioni messi sul tavolo varrebbero infatti 93 punti base di Cet 1 di un’eventuale combinazione con BancoBpm, 127 punti base con Bper, 391 con Pop. Sondrio e 191 con Credem. Il tutto a fronte di un impatto che per Credit Agricole vale invece solo 20 punti base. E l’ipotesi Bnp Paribas? «Riteniamo improbabile – chiosa Equita – che possano ingaggiare una gara di tiro alla fune con un player del proprio paese».
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Il Sole 24 Ore
03/12/20
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