08.05.2013

Crédit Agricole e SocGen, nuovi piani per tagliare i costi

  • Il Sole 24 Ore

Le banche francesi stanno lentamente uscendo dalla crisi, ma il processo di ristrutturazione del sistema creditizio non si è ancora concluso. Nel presentare i conti del primo trimestre, Crédit Agricole e Société Générale hanno infatti annunciato ieri dei piani triennali di riduzione dei costi per complessivi 1,55 miliardi (650 milioni l’Agricole, 320 dei quali nel 2013, e 900 milioni SocGen, che vanno ad aggiungersi ai 550 del 2012). SocGen, in particolare, ha spiegato che procederà al taglio di circa mille dipendenti, 550 dei quali in Francia (è il saldo netto tra 620 uscite e 70 assunzioni).
Il mercato ha ovviamente apprezzato, con un rialzo del titolo del 5,7% (a fronte di un indice di Borsa in aumento dello 0,4%). Mentre Agricole ha registrato una flessione dell’1,8 per cento.
Per quanto riguarda i risultati, l’Agricole – che ha chiuso finalmente il dossier greco e che ha fatto l’anno scorso una profonda operazione di pulizia nei propri conti – ha evidenziato un utile netto di 469 milioni, in crescita del 50,7%, dei costi di gestione in calo del 3,5% (a 2,88 miliardi) e un costo del rischio in forte diminuzione (del 18,9%) a 765 milioni (pari a 68 punti base). I ricavi sono scesi del 26,2% a 3,8 miliardi, ma il dato è stato fortemente influenzato dall’impatto della rivalutazione del debito. Sulle attività ricorrenti, la flessione è stata del 9 per cento. Buone notizie, infine, sul versante della solvibilità: il ratio in versione Basilea 3 è del 9,6% a fine marzo, con l’obiettivo di arrivare al 10% al termine dell’anno.
SocGen ha invece registrato utili netti praticamente dimezzati (-50,3%) a 732 milioni, ma con poste straordinarie per 488 milioni. Il confronto omogeneo parla di un calo decisamente meno forte, pari al 27,4 per cento. I ricavi sono scesi del 19,4% (a 5,1 miliardi), i costi gestionali sono diminuiti del 2,5% e il costo del rischio (75 punti base) è leggermente salito rispetto al primo trimestre 2012, ma calato dagli 84 punti base dell’ultimo trimestre 2013. Per quato riguarda la solvibilità, il ratio in versione Basilea 3 è dell’8,7% a fine marzo, e dovrebbe salire al 9,5% al termine del 2013.
Per migliorare ulteriormente i livelli di redditività della banca, il presidente Frédéric Oudéa ha appunto annunciato un ulteriore sforzo sul fronte della riduzione dei costi pari a 900 milioni (il totale del piano, 1,45 miliardi, equivale al 9% di taglio dei costi) che dovrebbe consentire di raggiungere un Roe del 10% a fine 2015. I tagli riguarderanno per metà la banca commerciale, per un terzo l’investment banking e per il resto le funzioni centrali di supporto.