12.02.2021

Il Covid spinge verso l’arbitrato

  • Italia Oggi

Il Covid-19 e il rallentamento delle attività giudiziarie spingono la crescita dell’attività della Camera arbitrale di Milano. Nel 2020 sono state depositate 120 nuove domande, in crescita del 18% rispetto al dato del 2019. Il valore complessivo delle liti gestite è di oltre 836 milioni di euro; è di circa 7 milioni di euro il valore medio per arbitrato. Le parti che hanno fatto ricorso all’arbitrato sono persone giuridiche nel 68% dei casi (società di capitali nel 55% dei casi), di persone fisiche nel 32% dei casi. Nel 58% dei casi l’arbitrato è stato gestito da un Collegio Arbitrale di tre arbitri; nel 42% da un Arbitro unico. Le materie trattate sono societario (48%), appalti (9%), cessione ramo d’azienda (7,5%), fornitura (7%). Si registra nel 2020 un incremento del 37% degli arbitrati in materia societaria, rispetto al dato dell’anno precedente. 178 sono state le nomine degli arbitri nei procedimenti arbitrali, di queste il 47% è avvenuto per opera delle parti, il 39% da parte del Consiglio Arbitrale, il 9% da parte di co-arbitri, il 3% da parte del Presidente della Camera Arbitrale di Milano. L’esito degli arbitrati terminati nel 2020 è stato nel 51% dei casi con una decisione di archiviazione o transazione per rinuncia agli atti, nel 41% dei casi si è concluso con un lodo, nel 7% dei casi estinto per mancato pagamento dei fondi. I lodi definitivi sono stati 32; lodi parziali 1. L’arbitrato è stato nazionale nell’83% dei casi e internazionale nel 17% dei casi (quando almeno una parte è straniera). La durata media dei procedimenti è stata di 11,5 mesi. Nel caso di procedimento gestito dall’arbitro unico la durata è di 9 mesi, il tempo medio dalla redazione della clausola alla lite è risultato pari a 4 anni e 7 mesi. I dati sono stati resi noti in occasione della 6° edizione dell’Aia Cam Pre-Moot, organizzata dalla Camera Arbitrale di Milano e dall’Aia, l’Associazione Italiana per l’Arbitrato.