05.05.2021

Il Covid sospende gli adempimenti

  • Italia Oggi

I professionisti che si ammaleranno di Covid-19 potranno usufruire di un «congelamento» degli obblighi (a partire dal ricovero in ospedale, o dall’inizio della quarantena, e fino a 30 giorni dalle dimissioni dalla struttura sanitaria, o dalla conclusione della permanenza domiciliare), il cui mancato adempimento non produrrà effetti nei confronti del lavoratore autonomo (che una volta guarito avrà 7 giorni di tempo per far fronte alle scadenze), né del suo cliente. È stato, dunque, approvato la scorsa notte dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato l’emendamento trasversale al decreto sostegni (41/2021) sul quale, come anticipato ieri su ItaliaOggi, era stato raggiunto l’accordo con il governo, affinché la copertura, da 9,1 milioni, venisse trovata, utilizzando le risorse a disposizione dei partiti politici del «Fondo per le esigenze indifferibili»; il primo firmatario della correzione, il senatore Andrea de Bertoldi, aveva anticipato che la sua formazione, FdI, avrebbe messo sul piatto la quasi totalità della cifra concordata col viceministro all’Economia Laura Castelli, dunque la correzione è stata accolta, diventando testo «esclusivo» su cui votare, rispetto ad analoghe iniziative di M5s e Lega. Il ringraziamento del parlamentare è andato, tra gli altri, a chi «ha condiviso con me la proposta trasversale», i senatori Tommaso Nannicini, Massimiliano Romeo, Salvatore Sciascia, Donatella Conzatti, Mauro Maria Marino, Dieter Steger, Paolo Romani, Gaetano Quagliariello, Massimo Berutti, Maria Rosaria Rossi, Marinella Pacifico e Nicola Calandrini, la sua leader di partito, Giorgia Meloni, ha parlato di una «vittoria per i professionisti», cui deve, però, adesso, seguire il varo del disegno di legge sulla tutela della malattia, o dell’infortunio, siglato sempre in prima battuta da de Bertoldi, fermo in commissione Giustizia a palazzo Madama per problemi di copertura (1474). Ad esprimere plauso i vertici del Consiglio nazionale dei commercialisti Massimo Miani e Giorgio Luchetta («hanno prevalso il buonsenso e la difesa della salute»), i presidenti dei sindacati di categoria Anc e Ungdcec Marco Cuchel e Matteo De Lise (una «decisione di portata storica» per il primo, una «conquista importante nella fase pandemica» per il secondo), così «molto soddisfatto» s’è detto quello dell’Int (tributaristi) Riccardo Alemanno, invece il numero uno degli avvocati di Roma Antonino Galletti vorrebbe «uno sforzo ulteriore» sulle «specificità delle categorie». «Soddisfazione» è giunta da parte della guida del Cup (Comitato unitario delle professioni) e dei consulenti del lavoro Marina Calderone, essendo «una battaglia di civiltà, che portiamo avanti da mesi», mentre il presidente della Cassa dottori commercialisti Stefano Distilli ha parlato di un «riconoscimento del diritto ad ammalarsi a una categoria, come la nostra, in prima linea nell’affiancare aziende e privati e supportare l’Amministrazione finanziaria». Infine, l’Adepp (Associazione degli Enti previdenziali) ha definito la norma «un atto di rispetto verso i professionisti».