Politicamente ci sono stati degli avvicinamenti sul ruolo del contratto nazionale. O almeno la volontà di discutere per arrivare a una posizione comune. «I banchieri hanno spiegato di non aver interesse a distruggere il valore politico del contratto nazionale – spiega Sileoni –. Lo verificheremo nel corso del negoziato». Per Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil «è importante che sia stato riconosciuto anche da parte di Abi il valore del contratto nazionale. In ogni caso la difesa e il rafforzamento dell’area contrattuale insieme all’occupazione, al potere d’acquisto e all’inflazione reale continuano ad essere le nostre priorità». «Spazziamo via ogni posizione ideologica. E l’Abi non dovrà più nascondersi dietro la situazione di necessità, congiunturale o meno, per trovare soluzioni che strutturalmente cambiano l’impostazione delle relazioni – aggiunge il segretario generale della Fiba Giulio Romani –. Come da tempo da noi auspicato, da oggi avviamo dei gruppi di lavoro tematici che ci permetteranno di entrare finalmente nel merito delle questioni». Massimo Masi, riconfermato alla guida della Uilca nell’ultimo congresso, spiega che la sua organizzazione «è disponibile al rafforzamento della contrattazione aziendale purché vengano ripristinati i contratti integrativi aziendali, fonte di certezze e garanzie dei diritti e dei doveri, con la possibilità di recupero della produttività aziendale».
Contratto banche, via ai «cantieri»
Politicamente ci sono stati degli avvicinamenti sul ruolo del contratto nazionale. O almeno la volontà di discutere per arrivare a una posizione comune. «I banchieri hanno spiegato di non aver interesse a distruggere il valore politico del contratto nazionale – spiega Sileoni –. Lo verificheremo nel corso del negoziato». Per Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil «è importante che sia stato riconosciuto anche da parte di Abi il valore del contratto nazionale. In ogni caso la difesa e il rafforzamento dell’area contrattuale insieme all’occupazione, al potere d’acquisto e all’inflazione reale continuano ad essere le nostre priorità». «Spazziamo via ogni posizione ideologica. E l’Abi non dovrà più nascondersi dietro la situazione di necessità, congiunturale o meno, per trovare soluzioni che strutturalmente cambiano l’impostazione delle relazioni – aggiunge il segretario generale della Fiba Giulio Romani –. Come da tempo da noi auspicato, da oggi avviamo dei gruppi di lavoro tematici che ci permetteranno di entrare finalmente nel merito delle questioni». Massimo Masi, riconfermato alla guida della Uilca nell’ultimo congresso, spiega che la sua organizzazione «è disponibile al rafforzamento della contrattazione aziendale purché vengano ripristinati i contratti integrativi aziendali, fonte di certezze e garanzie dei diritti e dei doveri, con la possibilità di recupero della produttività aziendale».