22.05.2020

I contagi superano i cinque milioni. Gli Usa puntano sul vaccino anglo-italiano

  • Il Corriere della Sera

Più di cinque milioni di persone sono state contagiate dal Covid-19 nel mondo e 329.300 sono decedute. Un numero enorme, inimmaginabile fino a solo tre mesi fa. E, anche se molti Paesi stanno cercando di tornare a una semi-normalità, si vive con la spada di damocle di nuovi focolai. «Non vorrei sembrare catastrofica — ha detto in un’intervista al Guardian la direttrice del Centro europeo di prevenzione di controllo delle malattie (Ecdc), Andrea Ammon — ma non possiamo pensare che sia finita».

In Europa, il continente più toccato con quasi due milioni di casi e 170 mila morti, si cerca di trovare lentamente la strada per le riaperture. A Cipro i bar e i ristoranti possono servire i clienti ma solo all’aperto e restano fermi alberghi e aeroporti. Un colpo mortale al turismo.

Non segue la scia della fase due la Spagna dove ieri si è registrato il calo più grande sia dei contagi che della mortalità con 48 decessi in 24 ore e 344 infetti. Un segnale molto incoraggiante ma che non spingerà il governo a permettere nuovamente gli spostamenti almeno fino alla fine di giugno. Di frontiere aperte, come ha deciso l’Italia dal 3 giugno, non se ne parla. Altri Paesi vogliono vietare l’ingresso solo ad alcuni cittadini stranieri. L’Austria, per esempio, vuole chiudere le frontiere agli italiani. La Finlandia, invece, vorrebbe fare a meno dei turisti svedesi, fortemente colpiti dalla pandemia.

Il coronavirus continua a mietere vittime negli Stati Uniti, il Paese con il più alto numero di contagi: 1.562.714 casi e 93.863 morti. Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Columbia University se Washington avesse messo in atto le politiche di distanziamento sociale solo una settimana prima, sarebbero morte 36 mila persone in meno in tutto il Paese. Un brutto colpo per Trump che ha anche dovuto incassare i dati terribili sulla disoccupazione: sono 38,6 milioni le persone rimaste senza lavoro. Per questo il presidente ha puntato le sue carte sul vaccino versando «un contributo da oltre un miliardo di dollari» alla società britannica AstraZeneca che dovrebbe produrre 400 mila dosi entro settembre. La sperimentazione allo Jenner Institute della Oxford University, al quale collabora anche l’italiana Irbm, procede spedita, anche se non si è ancora conclusa.

Particolarmente colpita anche la Russia di Putin che è seconda per numero di contagi, 317.554 (8.949 nelle ultime 24 ore), seguita al Brasile che registra 91.579 casi e 18.859 morti di cui 1.179 soltanto ieri. Nonostante questo il presidente d’estrema destra Jair Bolsonaro insiste nel rifiutarsi di imporre misure restrittive. In Messico si è registrato il numero di decessi più alto dall’inizio dell’emergenza sanitaria: 424 su un totale di 6.090.

In Cina, la prima colpita dalla pandemia, il coronavirus potrebbe essere dichiarato sconfitto dal presidente Xi durante la riunione dell’Assemblea nazionale del Popolo, il più importante evento politico del Paese, rinviato di due mesi a causa del virus. Ieri sono stati segnalati soltanto due nuovi casi. I pazienti ancora in cura sono 84 su un totale di 84.063 casi confermati e 4.638. A Wuhan, dove tutto è cominciato, si è deciso di testare tutti gli oltre 11 milioni di abitanti, finora sono stati fatti 3.065.902 tamponi.