17.12.2013

Consob e Sogei, consiglio allargato

  • Il Sole 24 Ore

Sulla governance della Consob il Governo tenta il blitz. Ma trova il muro delle opposizioni e della stessa maggioranza. Da Fratelli d’Italia, che con Guido Crosetto ha per primo denunciato su twitter il tentativo dell’Esecutivo di riportare da 3 a 5 i commissari della Consob, al Nuovo centro destra che proprio in Commissione Bilancio ha presentato una norma contro l’emendamento firmato dallo stesso Governo. Scelta civica, Forza Italia, Lega Nord e il Movimento 5 Stelle per tutta la giornata di ieri si sono scagliati contro il blitz del Governo, chi invocando la casta chi sottolineando la palese contraddizione tra una norma che “aumenta” le poltrone e i recenti principi di revisione della spesa posti a base dell’azione 2014 del Governo Letta. Chi come Maurizio Gasparri (Fi) invocando anche una moral suasion dello stesso Presidente della Repubblica.
Ma da dove nasce il blitz? Tra le pieghe degli emendamenti presentati domenica dall’Esecutivo in commissione Bilancio della Camera per modificare la legge di stabilità, e discussi fino a tarda notte a Montecitorio, è comparsa anche l’esclusione della Commissione nazionale per la società e la borsa dal taglio dei costi di funzionamento previsti dal decreto Salva-Italia del Governo Monti. Raccontata così, come recita la stessa relazione governativa all’emendamento, nulla lascerebbe pensare che la stessa misura proposta dal Governo Letta vada, in realtà, nella direzione diametralmente opposta, ovvero aumentando i costi di funzionamento dell’autorità indipendente. Basti pensare che gli emolumenti per i singoli commissari ammontano a circa 290mila euro cui si devono aggiungere i rimborsi spesa per i viaggi (i consigli della Commissione si alternano tra Milano e Roma) i costi per consulenti e staff. Se moltiplicati per due si tocca il milione in più l’anno.
Con quella riduzione di costi l’Esecutivo Monti aveva scelto di tagliare tutte le “poltrone” delle autorità indipendenti riducendole da 5 a 3. Ora invece, solo e soltanto per la Consob, tra tutte le authority, si è deciso di tornare a una governance con cinque membri. Il che desta più di una perplessità facendo sorgere anche più di un interrogativo.
È quanto mai sospetto che il Governo, proprio all’indomani della scadenza di uno dei commissari della Consob (Michele Pezzinga scaduto il 14 dicembre scorso) ripristini due nuove posizioni all’interno della Consob. In questo modo il rischio di alterare gli equilibri politici di governance della Commissione è nei fatti. Con l’emendamento proposto, infatti, l’Esecutivo si troverà nelle condizioni di poter nominare 3 membri del board (due nuovi ripristinati e uno in sostituzione di quello scaduto).
Il tutto, hanno sottolineato dalle opposizioni, proprio mentre sul tavolo dell’autorità di vigilanza del mercato e della borsa tra i tanti dossier aperti spiccano soprattutto quello Telecom/Telefonica e quello del Monte dei Paschi di Siena.
Ci sarebbe poi da chiedersi cosa ne pensa il nuovo commissario straordinario per la revisione della spesa Carlo Cottarelli di questa nuova corsa al ripristino di ulteriori poltrone. Anche perché con lo stesso emendamento il Governo rivede, pur non rientrando tra le autorità indipendenti, anche la governance della Sogei riportando a cinque i membri del consiglio di amministrazione di cui due dipendenti del Mef, uno delle Entrate, uno delle Dogane e un componente, individuato anche dall’esterno, che avrà funzioni di presidente e amministratore delegato.