Nessuno sconto a chi delinque e non rispetta le regole, ma non è possibile compromettere un’occasione di promozione internazionale e rilancio per il Paese come quella rappresentata da Expo 2015. A 316 giorni dal via dell’Esposizione universale di Milano, le parole del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e del presidente di Expo 2015, e commissario del Padiglione Italia, Diana Bracco concordano sulla necessità di unire le forze per trasformare la grande manifestazione del prossimo anno in uno scatto d’orgoglio per il Paese, in una vetrina «dell’Italia che vuole farcela», come ha detto il presidente degli industriali. Che ieri, a Roma, ha siglato con il presidente Bracco un accordo di collaborazione tra Expo e Confindustria, che diventa così partner istituzionale del Padiglione Italia.
Non a caso, sono nove le associazioni industriali che collaborano al progetto: Federalimentare, Federchimica, Assolombarda, Acimit (Associazione Costruttori Italiani di Macchinari per l’Industria Tessile), Anie (Federazione Nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche), Anima (Federazione Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica varia e affine), Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi), Assocomaplast (Associazione Nazionale Costruttori macchine e Stampi per materie plastiche e gomma) e Ucimu (Associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e di prodotti ausiliari). Expo sarà inoltre un’occasione per promuovere incontri bilaterali internazionali (B2B) di promozione tra le associazioni industriali e le delegazioni istituzionali straniere che parteciperanno.
Soddisfazione per l’intesa ha espresso anche Diana Bracco: «La partnership con Confindustria è particolarmente importante – ha commentato – perché permetterà di mostrare al mondo un’Italia all’avanguardia, capace di costruire il futuro puntando su ricerca e innovazione». In questo senso assume un valore simbolico la decisione di Confindustria di organizzare all’interno del sito espositivo la sua assemblea generale del 2015, spostandola per la prima volta, dopo oltre 60 anni, dalla storica location di Roma.
I due presidenti non nascondono le difficoltà che sta vivendo Expo in questi mesi, in seguito alle inchieste sugli appalti. Ma, ha detto Bracco rispondendo ai giornalisti, «non si può demordere e rinunciare a un evento così importante. L’Expo deve diventare un progetto che aiuti il Paese a ritrovare speranza e unità, mostrando al mondo di sapersi rinnovare e rigenerare. Per questo lo slogan che abbiamo voluto abbinare al logo del nostro Padiglione è “Orgoglio Italia”». Sulla stessa linea Giorgio Squinzi: «Saremo estremamente rigorosi nell’applicare il Codice etico – ha detto ai giornalisti –: quello che è successo non dovrà trovare la presenza e l’acquiescenza delle nostre imprese di sistema».