Ma servirà anche individuare le risorse. O meglio, sbloccarle, visto che già nella legge di stabilità 2014 erano stati stanziati 225 milioni per lo sviluppo dei confidi, risorse rimaste sulla carta. L’idea è quella di agganciare il finanziamento pubblico a una manovra anti-polverizzazione, tentando quindi di accorpare la miriade di piccoli confidi sparsi soprattutto nel Mezzogiorno.
Tra i temi-chiave anche la “convivenza” dei confidi con il Fondo centrale di garanzia. «Si tratta di una questione strategica – ha detto il relatore del provvedimento al Senato, Federico Fornaro (Pd) – . In linea teorica la controgaranzia del Fondo rispetto al quella concessa dal confidi riduce il rischio di controparte e rende anche il prestito erogato dalla banca di migliore qualità ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali della stessa». Ma in realta, negli ultimi anni «il ruolo del Fondo di garanzia non è stato solamente aggiuntivo, ma spesso sostitutivo, realizzando un effetto di spiazzamento», prosegue Fornaro.
Il ddl delega si incarica quindi di indicare al Governo la necessità di «razionalizzare e valorizzare le attività svolte dai soggetti operanti nella filiera della garanzia e della controgaranzia, al fine di efficientare l’utilizzo delle risorse pubbliche e favorire la sinergia tra il Fondo centrale di garanzia e i confidi». Nel provvedimento si indicano come vincolanti per il Governo anche le misure di semplificazione burocratica per l’ accesso al credito da parte delle Pmi e dei liberi professionisti, nonché l’abbattimento dei costi per gli intermediari finanziari (scaricati poi sulle imprese). Misure che hanno convinto tutti. «Questa riforma – ha detto il senatore Luigi Marino (Ap-Ncd-Udc) – era necessaria innanzitutto per ridare respiro alle Pmi agevolando e semplificando l’accesso al crediti». Plauso anche dal presidente della commissione Finanze del Senato, Mauro Maria Marino (Pd): «Una riforma che che auspico possa essere rapidamente approvata anche dalla Camera dei deputati». Soddisfazione anche da parte di Confartigianato e Cna.