Continua l’espansione dell’e-commerce in Italia, arrivando a totalizzare 23,6 miliardi nel 2017 (+17% rispetto al 2016). Per la prima volta gli acquisti online di prodotti superano quelli di servizi, grazie soprattutto alla crescita di informatica ed elettronica, dell’abbigliamento, del food & grocery (alimentari, ndr) e dell’arredamento e home living. È questa la fotografia del mercato del commercio elettronico delineata dall’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm.
«Per la prima volta nella storia dell’e-commerce italiano, i prodotti crescono ben più dei servizi, con un peso dell’e-commerce sul totale degli acquisti retail degli italiani che sale al 5,7%», spiega Roberto Liscia, presidente di Netcomm (consorzio per il commercio elettronico italiano). «Sono dati certamente incoraggianti anche se ancora non sufficienti a dichiarare maturo e dinamico il settore nel nostro paese, dove i modelli di business stanno cambiando rapidamente e facilitando nuovi ingressi».
Nel 2017, gli acquisti online di prodotti (pari a 12,2 miliardi) aumentano del 28%, mentre quelli di servizi del 7% (arrivando a 11,4 miliardi).
Per quanto riguarda i prodotti, a primeggiare è il settore dell’informatica ed elettronica di consumo con circa 4 miliardi di euro (a +28%). Crescono anche gli acquisti nell’abbigliamento (+28%) e raggiungono 2,5 miliardi di euro, il food & grocery (+43%), l’arredamento e home living (+31%) con 900 milioni di euro ciascuno, cui segue l’editoria con 840 milioni di euro (+22%), mentre gli acquisti in tutti gli altri comparti di prodotto valgono insieme 3,2 miliardi di euro, in aumento del 27% rispetto al 2016, con un buon andamento dei ricambi auto, del beauty (bellezza, ndr) e dei giocattoli.
Prendendo in considerazione i servizi, il mondo del turismo e trasporti si conferma il primo comparto con 9,2 miliardi (+7%), grazie soprattutto all’acquisto di biglietti per i trasporti ferroviari e aerei, alla prenotazione di appartamenti e di case vacanza e di camere di hotel.
«Il tasso di penetrazione degli acquisti online sul totale retail passa dal 4,9% del 2016 al 5,7% del 2017 con i prodotti al 4% e i servizi al 9%. E i tassi più alti sono stati raggiunti da informatica ed elettronica di consumo, con il 20%, e dal turismo, con il 30%», sottolinea Valentina Pontiggia, direttore dell’Osservatorio. «Il ritardo dell’Italia rispetto ai principali mercati e-commerce permane ed è riconducibile alla ridotta penetrazione nei comparti di prodotto e specialmente nel food & grocery. Nonostante il fermento imprenditoriale degli ultimi anni, il settore non è in grado di garantire una copertura territoriale diffusa e omogenea sul territorio italiano: solo il 15% della popolazione infatti può effettuare online la spesa da supermercato con un livello di servizio idoneo, mentre un altro 55% della popolazione ha un accesso solo potenziale all’e-commerce, tramite iniziative sperimentali, isolate e con limitata capacità».
In tutto ciò, l’export, inteso come il valore delle vendite da siti italiani a consumatori stranieri, raggiunge i 3,5 miliardi di euro, rappresentando il 16% delle vendite e-commerce totali. I prodotti, grazie a una crescita del 19%, totalizzano 2,3 miliardi di euro (il 67% delle vendite oltreconfine), dovuti in gran parte all’abbigliamento che pesa per il 65%, mentre i servizi arrivano a 1,2 miliardi di euro.
Un altro trend che non smette di avanzare è il mobile: un terzo degli acquisti online, a valore, è concluso attraverso lo smartphone o il tablet.
Irene Greguoli Venini