16.06.2017

Cimbri: Unipol pronta a intervenire ma solo in una logica di sistema

  • Il Sole 24 Ore

Unipol interverrà sul delicato dossier delle banche venete solo se l’impegno del gruppo sarà parte di un più ampio progetto condiviso a livello di sistema. E in ogni caso, lo farà pro-quota ed esclusivamente attraverso Unipol Banca. È questo, in poche parole, il messaggio lanciato ieri dal ceo del Gruppo Unipol, Carlo Cimbri, che a margine della presentazione del bilancio di sostenibilità della compagnia ha spiegato: «Nessuno ci ha chiesto nulla, vediamo nel caso cosa ci propongono. In linea di principio se tutto il sistema si muove faremo la nostra parte, ma non faremo interventi isolati. Non lo faremo neppure se non ci sarà un’adesione complessiva».
Unipol dunque farà il necessario, consapevole del fatto che altrimenti il conto per il paese potrebbe essere troppo salato. D’altra parte, le ragioni che hanno spinto la compagnia ad aderire poco più di un anno fa al fondo Atlante con 100 milioni non erano differenti: «Nel momento storico in cui è intervenuto ha evitato che le cose precipitassero e noi abbiamo fatto la nostra parte». Quanto ai tempi di un eventuale manovra, Cimbri ha fatto capire di essere in attesa: «Non sono io che guido il vapore. Possiamo solo valutare e rispondere in base a ciò che ci verrà presentato». In ogni caso lo schema deve ricalcare il meccanismo del fondo di risoluzione per cui tutti devono partecipare «pro-quota». Da capire la logica “industriale” di un passaggio simile anche in un’ottica prospettica per il futuro strategico delle due banche. Detto ciò, evidentemente, Unipol si appresta a mettere nuovamente mano all’investimento in Atlante e d’altra parte non potrebbe essere altrimenti viste le nubi che si sono addensate su Popolare Vicenza e Veneto Banca.
Di tutto ciò, come detto, Cimbri ha parlato a margine della presentazione del primo bilancio integrato. Il documento, redatto sulla base dei principi dell’International Integrated Reporting Framework, unisce le informazioni del bilancio tradizionale con la rappresentazione delle performance ambientali, sociali e di governance ottenute dal gruppo, incluso il valore reputazionale, che influiscono sulla capacità di generare valore.

Laura Galvagni