I dati elaborati dal Caf Acli per Il Sole 24 Ore offrono un primo spaccato sulle dichiarazioni fiscali del 2015, relative ai redditi 2014. Anche se manca ancora un mese al termine per l’invio (7 luglio, salvo proroghe), la mole del campione – 900mila modelli 730 trasmessi finora alle Entrate – permette già di cogliere i primi trend delle scelte dei contribuenti.
Trattandosi di modelli compilati e trasmessi da un intermediario, invece, non si vede ancora alcun effetto legato al “fai-da-te” della dichiarazione precompilata: i modelli predisposti dal fisco, in questo caso, sono una base di lavoro per gli intermediari fiscali, ma di per sé non comportano un aumento né una diminuzione del ricorso agli sconti fiscali, perché l’eventuale integrazione o correzione viene curata da un professionista. «Se ci sarà, questa variazione, potrà essere misurata solo più avanti, e comunque riguarderà soltanto i contribuenti che invieranno da sé il 730», commenta il direttore del Caf Acli, Paolo Conti.
Guardando i dati in prospettiva, si scopre che molte scelte fiscali dei contribuenti sono dettate dalla necessità più che dalla convenienza. Lo si vede, per esempio, nel calo della detrazione sui mutui, che rispecchia il credit crunch e la crisi recente dell’immobiliare. O, ancora, nella diminuzione delle detrazioni per spese di istruzione e affitti di studenti fuori sede.
Dove si intravedono valutazioni di pura convenienza fiscale, invece, è nelle opzioni per la cedolare secca e nelle detrazioni sui lavori edilizi.
La “tassa piatta” sulle locazioni a canone libero mostra una crescita costante da quando è stata introdotta nel 2011. Una crescita frutto anche dell’incremento della tassazione ordinaria, tra taglio delle deduzioni forfettarie e ritocco alle addizionali Irpef. Ma è la cedolare sui contratti concordati a crescere di più, grazie soprattutto al taglio dell’aliquota sostitutiva – ridotta al 10% nel quadriennio 2014-2017 – che rende praticamente imbattibile questa formula fiscale.
La convenienza fiscale è la bussola che guida anche i bonus sui lavori in casa: in questo caso, la detrazione del 50% pare essere la misura di gran lunga più apprezzata, anche più del 65% sul risparmio energetico, che pure nel 2014 ha visto crescere il numero di beneficiari. Di fatto, in due anni e mezzo di applicazione – dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2014 – la detrazione del 50% ha “sorpassato” il vecchio 36% per numero di contribuenti che la indicano nel 730, anche contando chi aveva fatto i lavori negli anni scorsi. Incide probabilmente la burocrazia alleggerita rispetto ai bonus per l’efficienza energetica e la possibilità di sfruttare il tandem con la detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici: un’agevolazione, quest’ultima, che ha quasi raddoppiato la sua diffusione l’anno scorso.
A livello territoriale si conferma il trend generale: gli sconti del fisco continuano a essere più sfruttati al Nord. «La differenza è evidente soprattutto tra le detrazioni edilizie – conclude Conti -, che richiedono maggiore capacità di investimento iniziale».