Mozzarella di bufala campana dop tracciata attraverso blockchain. Il caseificio Spinosa Castel Volturno (Ce) è il primo nel settore lattiero-caseario a ricorrere alla nuova tecnologia. Su ogni confezione il bollino «Certificato Blockchain – Quality» riporta anche un codice QR code che permette di accedere a una landing page con le informazioni sulla catena produttiva, dai 45 allevamenti certificati (dislocati fra la piana del Volturno e l’Agro Pontino) fino alle fasi di trasformazione e confezionamento. Attraverso lo stesso codice e inserendo il lotto del prodotto è possibile verificare tutti gli standard di qualità dell’azienda. «Questo progetto fa parte del piano di attività di ricerca e sviluppo che quotidianamente orientiamo per migliorare la qualità e la sostenibilità della nostra attività . Una operazione di trasparenza e un modo per combattere la contraffazione», sottolinea Luigi Griffo, presidente e amministratore delegato di Spinosa spa. La soluzione scelta da Spinosa si chiama EY OpsChain Food Traceability. Per Giuseppe Perrone, EY blockchain hub mediterranean leader, «la digitalizzazione di filiera è un asset strategico per le aziende dell’agroalimentare che puntano alla creazione di valore del prodotto e all’aumento dell’awareness del brand agli occhi del consumatore. La blockchain, per Spinosa, sarà importante per l’estero, dove il 74% dei consumatori è sensibile ai concetti di autenticità del prodotto». Spinosa, fondata nel 1994 da Luigi Griffo e Giustina Noviello, ha fatturato oltre 24 mln di euro nel 2018, +14% rispetto al 2017, con un export che vale il 40% della produzione.
Andrea Settefonti