Intanto il governo attende per oggi la sentenza della Consulta sul blocco dei contratti del pubblico impiego: nel caso la Corte lo bocciasse, richiedendo il rimborso dei lavoratori, il governo dovrebbe sborsare cifre importanti che, secondo i calcoli dell’Avvocatura, potrebbero arrivare a 35 miliardi se si partisse dal 2010.
Tornando ai decreti fiscali, questi riguardano riordino delle sanzioni penali e amministrative, semplificazione, contenzioso, evasione e erosione, interpello, e la più ampia riforma delle agenzie fiscali, che cercherà di risolvere il problema dei dirigenti retrocessi dalla Consulta a funzionari, prevedendo un concorso pubblico. Potrebbe arrivare all’esame del consiglio anche una prima tranche delle misure per il settore bancario sul recupero dei crediti, mentre slitta con l’inserimento nella legge di Stabilità la normativa sulla deducibilità delle perdite. A questi decreti bisogna aggiungerne uno che prorogherà di un anno gli incarichi dei magistrati di 71 e 72 anni che in base alle nuove leggi dovrebbero andare in pensione nel 2015. Per evitare che gli uffici rimangano sguarniti, potranno rimanere fino al 31 dicembre 2016.
Tra i decreti fiscali, sembra pronto per l’approvazione quello sulle sanzioni penali: salta per le frodi fiscali la famigerata soglia del 3% di impunibilità che aveva sollevato polemiche quando fu presentata, perché letta come norma salva-Berlusconi. Per gli altri reati, come la dichiarazione infedele, il tentativo è quello di evitare che si avvii il procedimento penale quando il contribuente aderisce all’accertamento.
Pronto il decreto che prevede il riordino delle agenzie fiscali, potrebbero essere rinviati invece quelli sulla riscossione e sui giochi: il primo comporta costi e potrebbe finire nella prossima legge di Stabilità. Per i giochi, le nuove regole, tra le polemiche, potrebbero slittare a dopo l’estate. Sarà sottoposto a esame invece il decreto che pone le basi della revisione delle agevolazioni fiscali.