05.08.2019

Cartellino rosso Ue all’Italia su infrazioni e direttive

  • Il Sole 24 Ore

La Commissione europea dà le pagelle agli Stati Ue per valutare il livello di funzionamento del mercato unico. E l’Italia riceve un cartellino rosso in tre settori, conseguenza del raddoppio del deficit di recepimento delle direttive, del secondo posto per il numero di procedimenti di infrazione e del sottoutilizzo dello strumento Eu Pilot (le procedure di precontenzioso che evitano i ricorsi alla Corte Ue). È quanto risulta dal quadro di valutazione del mercato interno 2019 (dati del 2018) presentato di recente dalla Commissione europea. Una panoramica articolata sul livello di attuazione dell’arsenale predisposto dall’Unione europea per realizzare il mercato unico ossia lo spazio economico che garantisce la libera circolazione di persone, merci, servizi, capitale e che si traduce nell’eliminazione di ostacoli burocratici per svolgere un’attività professionale o per stabilire un’azienda.

Il bilancio

Nel complesso, i ritardi dei Paesi in alcuni settori impediscono di utilizzare i vantaggi predisposti dagli strumenti Ue, bruciando un enorme potenziale per la crescita. La Commissione ha attribuito 153 cartellini verdi (livello eccellente), 137 cartellini gialli (nella media) e 59 cartellini rossi (inferiore alla media) per indicare i risultati conseguiti dai singoli Stati in rapporto alla media complessiva. Con un dato negativo, perché malgrado le misure adottate dalle istituzioni Ue e l’ulteriore espansione negli scambi di beni e servizi, in alcuni settori la situazione è peggiorata rispetto al 2017. I Paesi che hanno fatto uno sprint, migliorando la propria posizione, sono stati Portogallo, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Lituania. Invece, Spagna, Italia, Grecia e Lussemburgo hanno totalizzato in numero maggiore cartellini gialli e rossi. Tra tutti, poi, spiccano Italia e Spagna, che hanno 3 verdetti negativi in 3 settori cardine legati all’attuazione del diritto dell’Unione.

Il quadro di valutazione è composto da diversi settori: è esaminata l’attuazione delle norme Ue, la realizzazione di mercati aperti e integrati (con in primo piano il settore degli appalti pubblici e lo scambio di beni e servizi), la gestione delle questioni amministrative per i lavoratori stranieri (qualifiche professionali), l’applicazione degli strumenti di governance come il portale Your Europe, la rete Solvit e quella Eures.

La pagella dell’Italia

Il semaforo rosso (al di sotto della media) è scattato per l’Italia per i ritardi o il non corretto recepimento del diritto Ue, per le procedure di infrazione e per quelle Eu Pilot (precontenzioso). Indicatore positivo e semaforo verde (sopra la media) per l’Imi (il sistema informativo per il mercato interno), per e-Certis (sistema informativo sugli appalti) e Your Europe (sportello unico digitale per cittadini e imprese). Cartellino giallo (nella media) per Eures (il portale europeo della mobilità professionale) e Solvit (rete per la soluzione di problemi sull’applicazione del diritto Ue). Nella media, invece, la situazione degli investimenti esteri diretti e lo scambio di beni e servizi.

Nel 2018 il deficit italiano di recepimento è stato dello 0,8%, con un peggioramento rispetto all’anno precedente (0,4%). Una media superiore a quella Ue. L’Italia ha recepito 17 delle 23 direttive (74%), ma sono ancora 8 quelle in sospeso (erano 4 nel 2017). Il ritardo medio è migliorato: da 16 mesi a 9,8 mesi, con la media Ue di 8,4 mesi. Dato negativo per il deficit di conformità dell’1,2% a fronte dello 0,7% del 2017. «Dopo i buoni progressi compiuti tra novembre 2013 e dicembre 2017 – osserva Bruxelles – la tendenza si è invertita».

Situazione analoga per i procedimenti di infrazione in sospeso con un «marcato aumento che pone fine all’impressionante diminuzione del numero di casi a partire da novembre 2014». Con due ulteriori dati negativi: la durata media dei procedimenti e il tempo medio di risposta dell’Italia nelle procedure Eu Pilot, che supera di due settimane il tempo limite di 70 giorni.