Il Fondo interbancario di tutela dei depositi non intende avviare un dialogo per arrivare a un accordo transattivo con la famiglia Malacalza in merito alla richiesta danni da 486 milioni presentata in seguito alla decisione presa il 20 settembre dall’assemblea di Carige di approvare il piano di rafforzamento patrimoniale da 700 milioni. È quanto Radiocor apprende da fonti finanziarie . La richiesta dei Malacalza, che con l’esito dell’assemblea hanno di fatto perso il proprio ruolo di azionisti di riferimento dell’istituto, è rivolta, oltre che al Fitd, alla stessa Carige e al nuovo partner Cassa Centrale Banca. Il Fitd ha dato mandato ai propri legali di seguire la questione e prevede quindi di risolvere la disputa nelle aule giudiziarie. La prima udienza è attesa in primavera presso il Tribunale di Genova.
Domani è intanto in programma la prima assemblea dopo il cambio di azionariato di Carige, per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione: con l’arrivo del nuovo board, sotto la presidenza di Vincenzo Calandra Buonaura e Francesco Guido come amministratore delegato, si dovrebbe concludere dopo 13 mesi il commissariamento disposto da Bce il 2 gennaio 2019.