Arriva sul tavolo della Consob il ribaltone ai vertici di Banca Carige, voluto dal vice presidente Vittorio Malacalza (la sua famiglia ha in mano il 17,6%), che si è consumato nel consiglio del 9 giugno scorso con la sfiducia all’amministratore delegato Guido Bastianini. L’Autorità di Vigilanza, secondo quanto risulta a «Radiocor Plus», ha chiesto un supplemento di documenti alla banca, che comprende i verbali dei consigli che hanno preceduto la revoca delle deleghe a Bastianini, oltre alle lettere con cui i tre ex consiglieri (Claudio Calabi, Alberto Mocchi e Maurizia Squinzi) hanno rassegnato le dimissioni il 12 giugno scorso.
Prima di loro, peraltro, adducendo motivi personali o impegni professionali, avevano lasciato il board Paola Girdinio ed Elisabetta Rubini.
Gran parte dei documenti sono già stati consegnati a Consob lunedì scorso visto che l’Authority aveva giudicato lacunose le comunicazioni fatte al mercato dalla banca sia a seguito della revoca delle deleghe a Bastianini e al «chief financial officer» Arturo Betugno sia dopo le uscite dei tre componenti del consiglio.
Questi ultimi, in ogni caso, hanno motivato la propria scelta con altrettante missive recapitate al presidente della banca, Giuseppe Tesauro, e al presidente del collegio sindacale, Carlo Lazzarini, e consegnate di persona agli ispettori della Banca centrale europea, presenti nell’istituto di credito ligure ormai da diverse settimane.