In attesa che in Carige arrivino «nuovi azionisti di peso», come ha detto il vice presidente della banca, Alessandro Repetto, ieri si è registrata un’importante conferma: è quella del gruppo bancario francese Bpce, che ha comunicato in mattinata l’intenzione di aderire per l’intera sua quota del 9,9% all’aumento di capitale partito ieri.
Come previsto si è trattato di una giornata intensa, che però ha visto uscire il titolo Carige quasi indenne. Dopo una partenza di scatto, che ha portato l’azione a toccare un massimo di 0,1819 euro, i titoli hanno imboccato la strada del ribasso per poi rialzare la testa in vista della chiusura: +0,86% a 0,165 euro il prezzo finale; il diritto invece, staccato a 0,2366 euro, è sceso dell’8,2% a 0,2172 euro.
Quasi 130 milioni trattati per le ordinarie, oltre 80milioni i diritti scambiati. La ricapitalizzazione – che al netto dei 35 milioni di commissioni dovute al consorzio di garanzia sarà di 765 milioni in caso di totale adesione – prevede l’emissione di quasi 8miliardi di nuove azioni al prezzo di 10 centesimi l’una, e con un rapporto di concambio di 3,72 (93 nuove azioni ogni 25 possedute). In pratica, come ha calcolato ieri Radiocor, chi ha acquistato 1000 azioni nella seduta di venerdì a 0,4002 euro l’una (spendendo 400 euro) per seguire pro-quota l’aumento (in modo da non diluirsi) deve investire 372 euro: sarà dunque di 772 euro l’impegno totale per il risparmiatore che, a fine aumento, si troverà in mano 4720 azioni a un prezzo medio di carico 0,1635 euro. Un valore di poco superiore al prezzo di chiusura di ieri. Per chi non avesse in mano titoli Carige, acquistando i diritti sul mercato al prezzo di chiusura di oggi e poi sottoscrivendo i titoli, per arrivare a detenere 4720 azioni la spesa necessaria complessiva è di 747 euro.
Tornando ai soci forti, tra i componenti del patto di sindacato degli azionisti privati di Banca Carige, che raccoglie circa il 6% del capitale, ci sarebbero alcuni pronti ad arrotondare la partecipazione: «Alcuni vogliono sottoscrivere con quote superiori» ha detto ieri sempre Repetto, sottolineando che «in questo momento abbiamo qualche elemento di alcuni pattisti che intendono sottoscrivere»; nel patto figurano la famiglia Gavio, Coop Liguria, altre grandi famiglie imprenditoriali liguri e Giovanni Berneschi. Repetto ieri ha parlato di segnali positivi per la sottoscrizione dell’aumento di capitale dalla clientela retail.
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Il Sole 24 Ore
17/06/14
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