Francesco Gaetano Caltagirone entra in Mediobanca con l’1,014% del capitale: lo ha reso noto la Consob nelle consuete comunicazioni. L’operazione, datata 23 febbraio, è stata realizzata attraverso l’istituto finanziario 2012 spa.
Il costruttore romano è vicepresidente vicario di Generali, di cui è il secondo azionista dopo Mediobanca. Col passare degli anni Caltagirone è arrivato a detenere una quota del Leone superiore al 5% grazie a piccoli e continui acquisti e ne è diventato il primo socio privato (la banca di piazzetta Cuccia detiene il 13%). In molti sono pronti a scommettere che Caltagirone non sarà un socio silente in Mediobanca e, nonostante la quota sia contenuta, alcuni osservatori parlano già di una vicinanza con Leonardo del Vecchio, che in Mediobanca possiede il 13,2% e ha chiesto l’autorizzazione alla Bce per salire al 20%. Il patron di Luxottica, con numerosi acquisti ravvicinati nel tempo, ha superato il peso del patto di consultazione, dove il maggior esponente è la famiglia Doris. L’imprenditore dell’occhialeria detiene anche il 5% delle Generali e, sebbene non sia legato da nessun patto parasociale con Caltagirone, molti osservatori li vedono allineati su alcuni obiettivi comuni sia in Mediobanca sia nella compagnia triestina.
Nonostante l’entità contenuta della quota in mano a Caltagirone, l’ingresso nel capitale dell’istituto di credito milanese lascia intravedere prossime mosse e, soprattutto, lega ancor più indissolubilmente i destini della banca guidata dall’a.d. Alberto Nagel e del Leone.