24.04.2014

Cala il deficit sale il debito dell’Eurozona così si allontana il fiscal compact

  • La Repubblica
Nel 2013 la zona euro è riuscita a ridurre il proprio deficit al 3 per cento del Pil, ma ha visto aumentare considerevolmente il proprio debito pubblico. Sono queste le conclusioni in base ai dati ufficiali resi noti ieri dall’ufficio statistico europeo. L’obiettivo di un bilancio in pareggio e di un debito in calo verso il 60 per cento del Pil, stabilito con il «fiscal compact», l’ultimo trattato ratificato da tutti i Paesi dell’unione monetaria, appare ancora molto lontano.
L’anno scorso i 18 Paesi dell’euro sono riusciti a ridurre il deficit portandolo in media al tre per cento: un percorso discendente rispetto al 3,7 del 2012, al 4,1 del 2011 e al 6,2 del 2010. Ma siamo ancora lontani dal pareggio di bilancio, che viene raggiunto solo dalla Germania e dal Lussemburgo. In compenso il debito pubblico è ancora aumentato passando dal 90,7 per cento del 2012 al 92,6 per cento del Pil.
L’Italia si ferma per il secondo anno consecutivo alla soglia del tre per cento di deficit nominale, ma il nostro debito pubblico continua a salire ed è passato dal 127 per cento del 2012 al 132,6 per cento del 2013. Solo la Grecia registra un indebitamento superiore a quello italiano arrivando al 175 per cento del Pil.
Sul nostro debito influisce anche il pacchetto di finanziamenti che sono stati versati ai Paesi sotto programma di assistenza (Grecia, Portogallo, Irlanda, Cipro) e che equivale al 2,8 per cento del Pil. Ma, anche scorporando quest’onere dal calcolo del debito, questo ha continuato a salire anche per effetto del calo del Pil. Anche su questo fronte, la Germania è tra i pochissimi Paesi che sia riuscita a far registrare un calo del debito pubblico, che si attesta al 78 per cento.
Sul fronte del deficit, il Paese con il fabbisogno più alto è la Slovenia (14,7 %), seguita dalla Grecia, il cui deficit torna a salire al 12,7 per cento, vengono poi Spagna (7,1%), Cipro (5,4%), Portogallo (4,9%) e Francia con il 4,3 per cento. Proprio ieri il nuovo governo francese ha confermato l’impegno a riportare il proprio indebitamento sotto il tetto del 3 per cento entro il 2015, come richiesto insistentemnente da Bruxelles.