La Commissione europea si schiera nuovamente dalla parte dell’Italia sulla questione Npl. Il governo di Bruxelles, riportando nuovi cali dei crediti deteriorati nelle banche, ha annunciato un pacchetto di proposte per la primavera, allo scopo di ridurli ulteriormente e impedire nuovi accumuli.
Ma, soprattutto, le proposte riguarderanno unicamente «i prestiti di nuova emissione», ha ribadito il vicepresidente dell’esecutivo, Valdis Dombrovskis.
Una puntualizzazione fornita anche alla luce dell’iniziativa che, in parallelo, sta portando avanti la Vigilanza Bce sullo stesso tema e che proprio in Italia ha suscitato accese polemiche. «Qui va fatta una netta distinzione», ha detto Dombrovskis. «Noi facciamo regole a carattere generale, il cosiddetto Pillar 1. Quello che invece fa il Meccanismo unico di vigilanza della Bce sono misure specifiche sulle singole banche, il Pillar 2».
Proprio questo aspetto dell’iniziativa dell’Eurotower è controverso. Sia il Consiglio che il parlamento Ue, tramite i rispettivi servizi giuridici, hanno contestato che l’addendum alle linee guida finisce per andare oltre il mandato, sconfinando nelle regole a carattere generale. Su questa polemica la Commissione non ha ancora preso posizione. Peraltro le misure ipotizzate dalla Bce riguarderebbero anche i prestiti già accesi che dovessero diventare crediti deteriorati, e non unicamente i crediti di nuova emissione come nel pacchetto annunciato dall’esecutivo comunitario.
Intanto, nella prima relazione sui progressi compiuti nella riduzione dei crediti deteriorati, Bruxelles riferisce che la quota totale è scesa al 4,6% nel secondo trimestre 2017, in calo di un punto percentuale rispetto all’anno precedente e di un terzo dal quarto trimestre 2014.