Banco Bpm ha un nuovo primo azionista: è Giorgio Girondi, il 65enne imprenditore di Mantova patron di Ufi Filters, la multinazionale dei filtri per il settore automotive e aerospaziale. Girondi ha puntato pesante sull’istituto guidato da Giuseppe Castagna: con oltre 100 milioni ha comprato sul mercato il 4,98%, un’operazione portata a termine la scorsa settimana con l’assistenza dello studio legale Baker McKenzie attraverso la sua holding GGG spa.
Secondo fonti finanziarie l’operazione «non è concordata» con il management ma è volta a supportare la banca garantendole stabilità. Banco Bpm è una public company senza azionisti di riferimento: c’è solo un altro socio al 4,99%, il fondo Capital Research. E sempre ieri è emerso che Ubs ha posizioni varie (derivati e opzioni) pari al 6,38%.
L’istituto è destinato ad essere uno dei protagonisti delle aggregazioni di cui si parla da mesi, dialogando soprattutto con Credit Agricole ma tenendo aperte le opzioni Unicredit e Bper. In questo scenario Girondi avrebbe individuato potenzialità di valorizzazione del proprio investimento nel medio-lungo termine, dato che oggi Banco Bpm vale il 20% del proprio patrimonio. Girondi era emerso a settembre con l’1% e ha incrementato in questi giorni la quota. Non è la prima avventura dell’imprenditore nel settore bancario: aveva quote in Ubi ed è diventato lo scorso anno primo azionista di Igea Banca (l’ex Banca del Fucino) con il 32%.
L’altra grande banca al centro del risiko è Mps. Ieri il board ha deciso di elevare gli accantonamenti dopo la condanna degli ex vertici Alessandro Profumo e Fabrizio Viola. Si parla di una cifra inferiore a 500 milioni ma comunque tale da indebolire ulteriormente il patrimonio, tanto che ieri il ceo Guido Bastianini avrebbe sondato il Tesoro sull’ipotesi di un aumento di capitale da 1,5 miliardi.