Un’aggregazione tra Banco (assistito da Merrill Lynch, Mediobanca e Colombo & associati) e Bpm (seguito da Lazard e Citi) creerebbe un colosso da 6,5 miliardi di capitalizzazione, 2.340 sportelli, 25 mila dipendenti. Ma anche con 14 miliardi di sofferenze, coperte per il 41%, in gran parte portate in dote dal Banco (10,9 miliardi). Non è escluso che il combinato delle due entità risulti avere un deficit patrimoniale, che può essere colmato con operazioni straordinarie o un aumento di capitale. La governance appare invece definita: il ceo sarà Castagna, con i veronesi Carlo Fratta Pasini confermato alla presidenza e Pierfrancesco Saviotti alla guida del comitato esecutivo, e l’autonomia della Bpm spa per almeno sei anni.
Secondo fonti vicine alla vicenda, oltre ai numeri a pesare sarebbe stato anche il pragmatismo del governo e la mossa del sindaco di Verona, Flavio Tosi, che con il movimento Fare! ha deciso di appoggiare Renzi portandogli il voto di tre senatrici risultati decisivi per bocciare le mozioni di sfiducia. A Verona ha sede il Banco e Tosi più volte si è espresso per la nascita di un polo attorno al Banco che, dopo il rafforzamento con Bpm, possa puntare su Veneto Banca.
Resta fuori dalla partita del risiko, almeno per adesso, Ubi (assistita da Credit Suisse e Morgan Stanley). E, a cascata, anche il Montepaschi. Massiah non sarebbe disponibile a prendere da solo Mps perché si è sempre detto interessato a operazioni che creano valore. I conti 2015 di Mps resi noti ieri potrebbero tuttavia fare la differenza: dopo 5 anni di perdita Siena è tornata in utile per 390 milioni grazie alla riscrittura, imposta dalla Consob, del derivato Alexandria. Il patrimonio risulta stabile e i crediti deteriorati in calo a 46,9 miliardi. Siena è interessante perché vale poco: appena 2,1 miliardi, circa 0,2 volte il patrimonio netto, dopo aver perso quasi metà del valore in un mese. A questi prezzi Ubi potrebbe anche affrontare un sacrificio in termini patrimoniali, in cambio di 5 milioni di clienti che Siena porterebbe in dote.