Se a questo si aggiunge, come spiega Marco Fiorentini, responsabile della consulenza agli investimenti di Credit Suisse, «che con la grande liquidità immessa dalle banche centrali tutti gli investitori sono sul lato degli acquisti e dunque il mercato è squilibrato, qualunque notizia negativa può far girare i listini». E cita per esempio il calo a sorpresa dell’import-export della Cina, la crisi in Iraq e nella Striscia di Gaza, la maggiore velocità di riduzione della liquidità immessa dalla Fed negli Stati Uniti legata al calo della disoccupazione. «Comunque non si tratta di scosse come quelle vissute negli anni passati, né ci sono elementi sistemici che possano produrre crolli indiscriminati. Anzi visto che le valutazioni oggi sono ai massimi pre-Lehman, potrebbe essere salutare una riduzione di 4-8 punti percentuali dell’indice Eurostoxx nei prossimi due mesi».
Borse, torna la tensione Risale lo spread, Milano cede l’1,9%
Se a questo si aggiunge, come spiega Marco Fiorentini, responsabile della consulenza agli investimenti di Credit Suisse, «che con la grande liquidità immessa dalle banche centrali tutti gli investitori sono sul lato degli acquisti e dunque il mercato è squilibrato, qualunque notizia negativa può far girare i listini». E cita per esempio il calo a sorpresa dell’import-export della Cina, la crisi in Iraq e nella Striscia di Gaza, la maggiore velocità di riduzione della liquidità immessa dalla Fed negli Stati Uniti legata al calo della disoccupazione. «Comunque non si tratta di scosse come quelle vissute negli anni passati, né ci sono elementi sistemici che possano produrre crolli indiscriminati. Anzi visto che le valutazioni oggi sono ai massimi pre-Lehman, potrebbe essere salutare una riduzione di 4-8 punti percentuali dell’indice Eurostoxx nei prossimi due mesi».