Avvio di settimana negativo per le borse europee, che hanno risentito ancora delle tensioni politiche fra Cina e Stati Uniti e dell’aumento dei casi di coronavirus in alcuni paesi. A livello macroeconomico, in Germania, l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese si è attestato a 90,5 punti in luglio, in crescita da 86,2 del mese precedente e oltre il consenso degli economisti. A Milano il Ftse Mib ha ceduto lo 0,28% a 20.019 punti. Sotto la parità anche Parigi (-0,34%) e Londra (-0,31%), mentre Francoforte ha chiuso invariata. A New York il Dow Jones e il Nasdaq avanzavano rispettivamente dello 0,31 e dello 0,86%.
Il mercato obbligazionario europeo è rimasto prudente, con il rendimento del decennale tedesco sceso a -0,48%, mentre lo spread Btp-Bund si è allargato di 4 punti a 148. Secondo Oliver Rakau, capo economista di Oxford Economics, l’aumento della componente aspettative dell’Ifo, sui massimi da 20 mesi, suggerisce che il rimbalzo dell’attività in Germania continuerà a breve termine, mantenendo l’economia ben posizionata per la ripresa. Guardando però alle prospettive di lungo termine, la crescita è destinata a rallentare entro la fine dell’anno a causa della debole domanda globale. Nel frattempo i rendimenti dei governativi italiani a dieci anni rimangono saldi intorno all’1%.
A piazza Affari ben comprata Atlantia (+4,83%) dopo le indiscrezioni di mercato secondo cui Cdp entrerà nel capitale di Autostrade soltanto quando la società sarà stata scorporata da Atlantia e quotata in borsa. Su di giri anche Diasorin (+4,98%), Moncler (+2,32%) e Italgas (+2%). Pesante il comparto bancario: Bper -4,17%, Banco Bpm -3,79%, Unicredit -1,37%, Mediobanca -0,71%, Mps -4,63%, B.P.Sondrio -2,68%. Giù Tim (-5% a 0,36 euro), su cui Berenberg ha ridotto il prezzo obiettivo da 0,35 a 0,33 euro confermando il rating sell.
Tra le mid cap in luce Piaggio (+1,91%, articolo a pagina 26). Positiva anche Sogefi (+1,02%) dopo i conti, mentre è stata colpita dalle vendite Autogrill (-6,57% a 4,52 euro): Banca Akros ha abbassato la raccomandazione a reduce, con il target price che scende da 6 a 4,50 euro.
Nei cambi, l’euro ha guadagnato ancora terreno sul dollaro superando quota 1,17 a 1,1758. Per le materie prime, non si arresta la corsa dell’oro, che ha raggiunto il nuovo massimo storico di 1.944 dollari. E questo nella scia dell’indebolimento del biglietto verde, delle tensioni Usa-Cina e dei nuovi casi di coronavirus.