Soltanto Piazza Affari ha resistito alle vendite fra le principali borse europee: il Ftse Mib, dopo avere toccato un minimo di 19.687 punti nella prima parte della seduta, ha recuperato terreno chiudendo in leggero progresso (+ 0,17% a 19.953). Nel resto del continente Londra ha ceduto lo 0,73%, Francoforte lo 0,48% e Parigi lo 0,15%.
A New York gli indici viaggiavano poco mossi e contrastati, con il Dow Jones in calo dello 0,16% e il Nasdaq +0,18%. Lo spread fra Btp decennali e Bund tedeschi è rimasto stabile a 185.
A Piazza Affari in progresso Telecom Italia (+0,68% a 0,818 euro), che ha ricevuto altri giudizi positivi. Credit Suisse ha alzato il prezzo obiettivo da 0,90 a 1 euro confermando la raccomandazione neutral: gli analisti ritengono che la società batterà le proprie linee guida a breve termine. Su di giri Leonardo (+1,63%), che ha effettuato un rimbalzo dopo la recente flessione, S.Ferragamo (+1,29%) e Stm (+1,46%).
Tra i bancari positivi Unicredit (+1,26%), Ubi B. (+0,41%), Bper (+0,37%), Mediobanca (+0,18%) e Intesa Sanpaolo (+0,08%), mentre Banco Bpm ha ceduto l’1,17%. Lettera su Fca (-0,59%) dopo che la procura di Parigi ha aperto un’indagine in relazione a presunte manipolazioni delle emissioni dei veicoli diesel. Gli analisti non sono comunque preoccupati.
Nel resto del listino ben comprata Sogefi (+3,87% a 3,278 euro): Mediobanca Securities ha confermato la raccomandazione outperform e il target price a 3,3 euro dopo che il gruppo ha annunciato l’avvio di un progetto per un nuovo stabilimento in Marocco. Denaro su Hera (+2,14%), che ha ricevuto giudizi positivi sui risultati 2016. In discesa Mondadori (-0,88% a 1,695 euro), su cui Icbpi ha abbassato la raccomandazione a neutral con obiettivo che resta a 1,8 euro. Gli analisti hanno tagliato il rating alla luce del rally del titolo, che da inizio anno ha guadagnato il 48%. Prese di profitto per M.Brambilla (-6,45%) dopo il +36% messo a segno martedì.
Nei cambi, chiusura in lieve calo per l’euro sul dollaro, ma sempre sopra 1,08 dopo avere toccato martedì i massimi da sei settimane: la moneta unica è stata scambiata a 1,0805 sul biglietto verde e a 120,01 yen.
Per le materie prime, quotazioni petrolifere in calo, con il Brent a 50,33 dollari (-63 centesimi) e il Wti a 47,72 (-52 cent). Le scorte settimanali negli Stati Uniti sono cresciute di 5 milioni di barili a 533,1 mln. Il risultato è superiore alle stime degli analisti che si attendevano un incremento di 2,8 milioni.
Ancora acquisti sull’oro, che guadagnava 2,50 dollari a 1.250.
Giacomo Berbenni