Borse in recupero dopo la battuta d’arresto di venerdì scorso, con Piazza Affari miglior listino d’Europa. Il Ftse Mib ha guadagnato l’1,69% a 19.447 punti, seguito da Francoforte (+1,18%), Londra (+1,08%) e Parigi (+0,73%). A New York il Dow Jones e il Nasdaq avanzavano rispettivamente dell’1,86 e dell’1,06%.
I rendimenti dei titoli di stato dell’Eurozona sono rimasti stabili, con il decennale tedesco a -0,47% e lo spread Btp-Bund poco mosso a 177. JPMorgan ritiene che il valore del governativo tedesco dovrebbe essere in area -0,45%-0,40% per essere equilibrato, e si aspetta che il tasso reale tratti a questi livelli nelle prossime settimane. Questo intervallo di negoziazione è definito da liquidità, volatilità e considerazioni di propensione al rischio, e il rendimento attuale è «leggermente costoso».
Intanto sul mercato rimane la prudenza per l’aumento dei casi di coronavirus negli Stati Uniti. «Non solo i piani di riapertura si sono arenati nei nuovi hotspot come Texas e Florida, ma c’è anche un impatto sui viaggi internazionali, poiché i casi quotidiani di virus hanno superato quello che tutti speravano fosse il picco di aprile», commenta Julian Emanuel, strategist di Btig.
A Milano gli acquisti hanno premiato il settore bancario dopo le perdite di venerdì: Banco Bpm +5,99%, Bper +4,88%, Mediobanca +4,45%, Unicredit +4,43%, Ubi +2,63, Intesa Sanpaolo +2,53%, Mps +3,19%, B.P.Sondrio +3,07%. Ben comprata anche Nexi (+3,45%), sostenuta dall’entrata in vigore dal 1° luglio di due misure per incentivare l’uso dei pagamenti digitali in Italia.
In rialzo gli industriali, tra cui Cnh I. (+3,52%), Leonardo (+2,32%), Fiat Chrysler (+2,24%), Buzzi Unicem (+2,07%), Pirelli (+1,89%) e Prysmian (+1,17%), quest’ultima dopo le nuove commesse in Germania (articolo a pagina 27). L’aumento dei prezzi petroliferi, con il Wti a 38,75 dollari, ha avvantaggiato i titoli oil, con Eni (+2,72%), Tenaris (+1,11%) e Saipem (+1,96%).
Tra le mid cap, in gran spolvero Cattolica (+7,93%) dopo che l’assemblea ha dato via libera all’aumento di capitale da 500 milioni. Seguono Ovs (+5,61%), Maire T. (+3,86%) e Credem (+3,59%). Ha strappato al rialzo Trevi Fin. (+9,76%) dopo le parole di Donato Iacovone, presidente di Webuild (+1,65%), secondo cui il gruppo Trevi potrebbe essere coinvolto nel consolidamento del settore costruzioni.
Nei cambi, l’euro è terminato in progresso sul dollaro intorno a 1,1240.