25.03.2021

Bonomi: «Chiediamo interventi per assumere non per licenziare»

  • Il Sole 24 Ore

Il lavoro: «più che un blocco dei licenziamenti è un blocco delle assunzioni. Non chiediamo interventi per licenziare ma per assumere, spero che con questo governo si possa andare su questa strada: dal primo gennaio 2014 al 31 dicembre 2019 son stati creati 800mila posti. Nel 2020 ne sono stati bruciati 450mila». La liquidità: «ci preoccupa, si rischia la tempesta perfetta, è necessario un intervento immediato, urgente del governo, ad aprile, che tenga conto dei problemi di liquidità, di patrimonializzazione delle imprese, della proroga del blocco delle moratorie. È impensabile che dal primo luglio si possa affrontare una massa di debiti di circa 300 miliardi». E poi i vaccini: «in Europa serve un cambio di passo, le scelte iniziali ci hanno penalizzato. La Ue si è trovata impreparata, deve recuperare, non si può permettere di uscire in maniera rallentata dalla crisi economica. Altrimenti saremo schiacciati dalle grandi potenze a livello mondiale».

Carlo Bonomi parla ad ampio raggio rispondendo alle domande del direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, durante l’evento “Reshape the world” organizzato per la presentazione del nuovo formato del giornale. «Dobbiamo investire come Paese e come imprese: non possiamo immaginare di uscire dalla crisi come eravamo e dove eravamo. La manifattura, italiana ed europea, ha investito, sta tenendo sui mercati internazionali. Ci sono però una serie di problemi legati al costo e alla disponibilità delle materie prime sulle quali dobbiamo fare grandi riflessioni tutti insieme».

Investire e fare le riforme: «è la vera sfida. Giustizia, Pa, fisco, lavoro. Non ci sono più scuse. Tra il Recovery Plan e altri interventi Ue si mobilitano risorse sui 400-450 miliardi, cifra che l’Italia non ha mai visto neanche durante il piano Marshall» ha continuato il presidente di Confindustria. Mancano quattro settimane alla scadenza per la presentazione del piano: «il fatto che non sia stato ancora presentato – ha sottolineato Bonomi – dà la dimensione che forse avevamo ragione sulle modalità e sulle tempistiche con cui stavamo operando. Ora Draghi deve recuperare il tempo perduto, non è facile, come Confindustria abbiamo dato il nostro contributo».

Sul lavoro per Bonomi «non si può rimanere fermi al blocco dei licenziamenti». Bisogna andare avanti su un doppio binario: «consentire a quelle aziende che possono utilizzare la cassa integrazione ordinaria e non sono soggette a decreti da parte del governo di iniziare un percorso di trasformazione». Per andare incontro alle categorie che hanno sofferto di più, giovani e donne, si tratta di abbassare il tetto del contratto di espansione da 250 a 150 dipendenti, agganciandolo al bonus giovani e al bonus donne, sospendere gli effetti del decreto dignità sui contratti a termine, per favorire quelle categorie di imprese, turismo congressi ed eventi che hanno più sofferto.

Sulla liquidità, «la gravità della crisi ha costretto le imprese a indebitarsi. Il cash flow a supporto del debito è più che raddoppiato. Le imprese – ha spiegato Bonomi – potranno utilizzare la capacità di generazione di cassa per ripagare il debito e non più per investire. E’ un tema molto forte, coinvolge le imprese ma anche il sistema bancario».