Dopo l’accordo raggiunto per la cessione della quota di controllo di Bim, detenuta da Veneto banca, al fondo di private equity Attestor, c’è soddisfazione tra il management della private bank. Lo storico istituto è passato di mano al prezzo di 0,22411 euro ad azione, contro la chiusura del titolo di martedì a 0,977. Il controvalore totale, pari a 24,088 milioni di euro, sarà corrisposto da Trinity, società di investimento gestita da Attestor, alla liquidazione coatta amministrativa, più un prezzo eventuale e differito (earn out) in funzione degli utili risultanti dal bilancio consolidato di Bim al 2021. Secondo fonti di mercato, l’intenzione è quella di mantenere la banca quotata per permettere un maggiore sviluppo.
L’altra novità riguarda il piano industriale al 2021 che, in base agli accordi, Attestor è tenuto a presentare. Le linee guida sembrerebbero allineate a quelle impostate dall’a.d. della private bank, Giorgio Girelli, nel mese di luglio: dal posizionamento nel mercato italiano del private banking di fascia alta, alle iniziative di efficienza della piattaforma operativa, dal modello di banca capital light alle strategie di crescita della rete. Esulano invece dal vecchio piano di Bim l’autocartolarizzazione per un valore di libro lordo pari a 633 milioni di euro, e il conseguente rafforzamento patrimoniale fino a 121 milioni. Queste ultime operazioni sono già state messe nero su bianco nell’accordo. Ora si attende il via libera da Bce, Antitrust e Bankitalia. Trinity sarà quindi tenuta a lanciare un’opa obbligatoria sulle azioni Bim allo stesso prezzo per azione di 0,22411 euro.
A Piazza Affari il titolo Bim è crollato, cedendo il 41,56% a 0,57 euro.