15.04.2014

Beni ai soci, invio a fine ottobre

  • Il Sole 24 Ore

Comunicazione beni ai soci soltanto dopo l’invio di Unico. Prende sempre più corpo l’ipotesi di una proroga della scadenza del prossimo 30 aprile per la trasmissione dei beni d’impresa concessi ai soci e ai familiari nel corso del 2013. L’ipotesi allo studio delle Entrate è uno spostamento dell’adempimento a fine ottobre, vale a dire dopo la conclusione della campagna per la trasmissione delle dichiarazioni dei redditi 2014 (il termine ultimo è martedì 30 settembre, che inizialmente era stato preso in considerazione dall’Agenzia anche come data della proroga per i beni ai soci). Il provvedimento di spostamento della scadenza – a quanto risulta già alla firma – potrebbe arrivare a stretto giro, considerato il (poco) tempo che manca (festività pasquali e “ponti” di primavera ormai alle porte) alla fine del mese e le crescenti preoccupazioni manifestate dagli operatori.
I requisiti richiesti
Una proroga resa necessaria dagli attuali requisiti richiesti per procedere alla comunicazione, che riguarda anche i finanziamenti dei soci alle società. Nel tentativo di alleggerire l’adempimento e accogliere le istanze di semplificazione più volte manifestate da imprese e professionisti che le assistono, l’amministrazione finanziaria ha precisato che la segnalazione è necessaria solo nei casi in cui la concessione del bene intestato alla società generi un reddito diverso perché, per esempio, il canone pattuito è inferiore al valore di mercato.
Ma come si fa a saperlo? La cartina di tornasole in questo caso diventa la compilazione del modello Unico. Solo quando dalla dichiarazione dei redditi emerge appunto un reddito diverso i soci sono obbligati all’invio della comunicazione. In pratica, solo presentando prima la dichiarazione dei redditi è possibile sapere se si è tenuti o meno all’adempimento.
Anche per questo i rappresentanti delle associazioni di categoria sono tornati a chiedere di recente che si studi un accorpamento della trasmissione dei beni ai soci con il modello Unico (si veda «Il Sole 24 Ore» del 28 marzo scorso). Una soluzione che, del resto, eviterebbe il ripresentarsi della stessa situazione anche per i prossimi anni.
Le cinque proroghe
Non è certo la prima volta che la scadenza della comunicazione prevista dalla conversione della manovra di Ferragosto 2011 (Dl 138) subisce uno spostamento temporale. Il primo invio – limitato ai soli dati 2012 – è stato effettuato entro il 31 gennaio scorso ma dopo ben cinque spostamenti in avanti rispetto al termine inizialmente fissato del 31 marzo 2012 (la sequenza è stata 15 ottobre 2012, poi 31 marzo 2013, ancora 15 ottobre 2013 e 12 dicembre 2013, infine 31 gennaio 2014). Proroghe rese necessarie dalla difficoltà di superare una serie di problemi attuativi fatti emergere dai soggetti direttamente interessati e che hanno portato l’agenzia delle Entrate a dover ridefinire il perimetro della comunicazione.
Le finalità
La finalità della disposizione istitutiva dell’adempimento era quella di utilizzare i dati in Anagrafe tributaria per poi controllare «sistematicamente» con l’accertamento sintetico (vale a dire il metodo su cui si fonda il redditometro) chi utilizza beni di società. Un meccanismo che dovrebbe sostanzialmente consentire di riscontrare se la concessione in uso del bene cela un’intestazione fittizia, per esempio, di un immobile o un’imbarcazione ed è, quindi, un modo per nascondere al Fisco che si gode di un tenore di vita che giustificherebbe un reddito maggiore da dichiarare.