Contrordine dalla Bce: il presidente Mario Draghi, nel suo discorso di martedì sulla politica monetaria, non intendeva dire che il Qe verrà ridotto nei prossimi mesi. Le precisazioni sono arrivate dal numero due dell’istituto centrale, Vitor Constancio: «Personalmente non vedo niente di diverso rispetto ai due precedenti interventi fatti sulla politica monetaria. Se vogliamo riportare l’inflazione verso il target (del 2%, ndr), dobbiamo insistere con la tipologia di politica monetaria che abbiamo adottato». Il mercato aveva interpretato le parole di Draghi (i fattori che pesano sulla ripresa dell’inflazione sono temporanei) come il segnale di un possibile rallentamento nell’acquisto di titoli a partire dall’inizio del 2018.
L’intervento di Draghi aveva innescato un balzo dell’euro e dei rendimenti dei titoli di stato dell’Eurozona. Ieri, dopo le dichiarazioni del vicepresidente dell’Eurotower, il cambio della moneta unica con il dollaro è tornato sotto quota 1,13 toccando un minimo di seduta a 1,1293.
Secondo un trader «Constancio ha corretto il tiro, ribadendo che la politica monetaria della Bce deve restare espansiva».
Massimo Galli