12.12.2014

Bce, nuovi prestiti alle banche Juncker: “L’Italia non si lamenti era da procedura di infrazione”

  • La Repubblica
Doppio attacco all’Italia. Dal presidente della Commissione Ue, Juncker, che dice: «Roma non si lamenti, avrei potuto attivare una procedura d’infrazione per debito eccessivo ». E c’è poi la Bce che lamenta «obiettivi di disavanzo meno severi rispetto a progetti precedenti» del Paese.
Jean-Claude Juncker, presidente dell’esecutivo comunitario, parla a tre quotidiani europei, tra cui il nostro Avvenire . Nella intervista in edicola oggi, Juncker spiega: «Se c’è qualcuno che non può lamentarsi è proprio l’Italia. Avremmo potuto attivare una procedura per debito eccessivo. Invece ho parlato con Renzi, per il quale nutro sentimenti di amicizia, anche al G20 in Australia e gli ho detto: “Se voi mostrare la volontà di intraprendere le necessarie riforme, per favore scrivetemi una lettera per dirmelo. E questo l’Italia l’ha fatto». Juncker spiega che la Commissione, nel caso dell’Italia e della Francia, ha «agito in modo politico, non burocratico. Dobbiamo prendere atto che l’intera situazione economica anche a livello globale è drammaticamente peggiorata».
Secondo siluro per Roma dalla Bce, che chiede «il pieno rispetto dei requisiti del Patto di Stabilità e della regola del debito per non mettere a rischio la sostenibilità delle finanze pubbliche e preservare la fiducia nei mercati. Purtroppo per il prossimo anno il governo italiano si è invece posto obiettivi di disavanzo meno severi rispetto ai progetti precedenti». Nel Bollettino mensile della Bce, diffuso ieri, si legge che «il Documento programmatico di bilancio prevede un obiettivo di disavanzo del 2,6% del prodotto interno lordo (Pil) nel 2015, dunque un traguardo meno severo rispetto a quello dell’1,8% stabilito nell’aggiornamento del Programma di Stabilità per lanno che volge alla fine. Il progetto di bilancio », continua la Eurotower, «prevede fra laltro una riduzione dei contributi previdenziali per i neoassunti, una riduzione dell´Irap e il trasferimento in forma di sgravio fiscale ai lavoratori a basso reddito. Queste misure espansive saranno solo in parte compensate da una riduzione della spesa pubblica, specie a livello locale. Nel complesso, il progetto di bilancio comporterebbe un aumento del fabbisogno finanziario netto dello 0,4 per cento del pil nel 2015».
Nuovo avvertimento europeo a Renzi, dunque, nello stesso giorno in cui la Eurotower ha assegnato 129,84 miliardi di euro nel secondo round di prestiti a lungo termine (Tltro) alle banche al tasso dello 0,15%. Tiepida la domanda degli istituti, solo 28 miliardi sono andati agli italiani. Nelle stesse ore, nonostante Francoforte sia pronta a strumenti non convenzionali anti-emergenza, ha creato panico nei mercati la prospettiva di un “Grexit”, di un´uscita della Grecia dall´euro, evocata dal premier conservatore ellenico Samaras in caso di vittoria della sinistra radicale Syriza alle prossime elezioni. La Borsa di Atene ha incassato un tonfo del meno 7,35% (con Londra in calo ma solo dello 0,24%, Milano piatta a meno 0,09%, Parigi a meno 0,05% e Francoforte leggermente positiva a più 0,64).