Non ci sono dubbi sul fatto che i cambiamenti previsti dal Mes (Meccanismo europeo di stabilità, ndr) siano finalizzati a rafforzare la capacità di gestire le crisi nell’Eurozona: lo ha affermato senza giri di parole il presidente della Bce, Christine Lagarde, nella sua prima audizione al parlamento Ue. «È precisamente per gestire vulnerabilità e rischi finanziari che il fondo anticrisi Mes va ristrutturato e rafforzato nel modo che è previsto», ha osservato Lagarde, aggiungendo che di pari passo occorre varare una riforma della strategia della banca centrale. L’ultima revisione risale al 2003 e «sono cambiate molte cose in 16 anni».Sul fronte della politica monetaria Lagarde è rimasta perfettamente in linea con il predecessore Mario Draghi: «L’atteggiamento accomodante della Bce è stato un fattore chiave della domanda interna durante la ripresa e tale atteggiamento rimane in vigore. Come indicato nella forward guidance, la politica monetaria continuerà a sostenere l’economia e a rispondere ai rischi futuri in linea con il nostro mandato di stabilità dei prezzi, e monitoreremo costantemente gli effetti collaterali delle nostre politiche».
Il numero uno dell’Eurotower ha poi espresso qualche dubbio sull’argomento caldo delle valute digitali: «La Bce continuerà a fungere da catalizzatore per il cambiamento. Continueremo a impegnarci con le parti interessate europee per contribuire attivamente a una soluzione di pagamento paneuropea. Facciamo anche la nostra parte, in piena indipendenza, nella valutazione del valore delle valute digitali della banca centrale per i cittadini europei e l’economia in generale».