Un «ritorno graduale alla normalità»: «Permettiamo alle banche di pagare dividendi fino a una certa soglia», ha detto ieri il presidente della Vigilanza della Banca centrale europea, Andrea Enria, in un’intervista a Bloomberg in cui ha spiegato l’apertura decisa «con consenso molto ampio». Gli istituti di credito però avrebbero voluto di più. La Bce, nella sua raccomandazione, invita le banche a «evitare o limitare la distribuzione di dividendi fino al 30 settembre 2021», applicando il limite più stringente fra il 15% massimi degli utili cumulati 2019-2020 e i 20 punti base di capitale Cet1, e solo per le banche in utile e capitale solido. A marzo, nell’emergenza Covid, la Bce aveva congelato i dividendi. La nuova decisione rischia di aumentare le tensioni con il mondo bancario, che da gennaio si confronterà con l’entrata in vigore delle regole Ue sugli Npl (Non performing loans, crediti deteriorati). Intanto oggi la
commissaria Ue ai Servizi finanziari, Mairead McGuinness, e il vicepresidente Valdis Dombrovskis presentano il nuovo piano d’azione contro gli npl e la creazione di bad bank.