Primo bilancio post fusione per Banco Bpm. All’appuntamento con i conti, l’ad Giuseppe Castagna è arrivato con una serie di annunci di peso: il primo è la decisa accelerazione sul piano di dimagrimento degli Npl al 2020, dagli 8 miliardi previsti ai 13 miliardi stimati ora (che verranno ceduti in parte con le Gacs). C’è poi una altrettanto decisa spinta al piano di dismissioni: ieri è stata annunciata l’attesa cessione dei mandati di gestione degli asset assicurativi ad Anima sgr, ma anche la vendita a Bnp Paribas della banca depositaria, che consentirà una plusvalenza lorda di 200 milioni; infine, a partire da marzo ci sarà l’estensione a tutta la banca dei modelli interni di validazione del rischio, con le forti ricadute positive (85 punti base) sul patrimonio di vigilanza, il Cet1.
« Spero che in Bce saranno molto soddisfatti – ha detto Castagna, riferendosi agli Npl – sono fiducioso che con un costo del rischio normalizzato il 2018 può essere un anno importante e soddisfacente in termini di utile», ha poi aggiunto.
Il 2017 si è chiuso con un utile netto di 558 milioni ( contro una perdita aggregata 2016 di 1,3 miliardi), che si riduce ad un guadagno netto di 13,5 milioni senza considerare le molte componenti straordinarie, in positivo e in negativo, che si sono succedute in questo primo anno. In particolare ha giovato ai conti la vendita di Aletti Gestielle al gruppo Anima, che ha consentito una plusvalenza lorda di 700 milioni. I conti dell’anno appena trascorso registrano anche una forte discesa degli crediti deteriorati netti (- 3,2 miliardi), mentre il Cet1 a fine anno si era attestato a 12,36% ( 11,94% il proforma a fine 2016).
Vittoria Puledda